Analizziamo la situazione post-halving di Bitcoin a distanza di dieci giorni dall’evento del 20 Aprile, che ha ridotto la ricompensa per blocco estratto da 6,25 BTC a 3,125 BTC. Finora, il prezzo non ha mostrato grandi variazioni, registrando una discesa settimanale contneuta in un -2,76%. Tuttavia, la situazione è ben diversa per il mondo dei miner, come possiamo andare a vedere attraverso i dati on-chain.
Quando Bitcoin è stato lanciato nel 2009, la ricompensa per blocco minato era di 50 BTC. Con i successivi halving, del 2012, 2016 e 2020 la ricompensa è stata progressivamente ridotta, arrivando all’attuale valore di 3,125 BTC per blocco.
Attraverso la metrica di Glassnode “Bitcoin: Number of Blocks Mined”, possiamo monitorare la produzione giornaliera di blocchi che si attesta mediamente a 145 blocchi minati, che corrispondono a circa 453 BTC per giorno. Il dimezzamento della ricompensa è il meccanismo per ridurre l’inflazione del BTC, che oggi si attesta a 0,86%.
Qualcuno ha definito l’halving” una seccatura per i miner” di Bitcoin. In linea di massima, sul lungo periodo è vero, tuttavia il giorno dell’halving, la percentuale dei ricavi dei miner derivanti dalle commissioni ha raggiunto il massimo storico di 37,626 BTC, pari a 2,402 milioni di dollari, come è visibile dall’immagine allegata che riporta il blocco 840.000 dell’halving.
Il picco è chiaramente visibile anche dalla metrica che traccia le commissioni di transazione sulla rete, il Bitcoin: Total Transaction Fees [BTC]. Lo spazio dati per ciascun blocco è limitato, pertanto, se i miner devono elaborare un numero elevato di transazioni all’interno di un blocco, la fee diventa più elevata. Ciò accade soprattutto quando si desidera che le transazioni avvengano anche velocemente, evitando così tempi di attesa prolungati.
Il detto “una rondine non fa primavera” si applica bene alla situazione dei miner dopo il picco delle commissioni è iniziata la fase discendente. Le fee dell’ultimo blocco che abbiamo osservato durante questa stesura, il numero 841.320 indica Total fees 0,366 BTC pari a 22,772$. Attraverso la metrica allegata “Bitcoin: Total Miner Revenue from Block Rewards [BTC] – All Miners“, monitoriamo il totale di tutte le ricompense accumulate dai miner per i blocchi estratti.
La situazione diventa ancora più evidente se consideriamo le ricompense per i blocchi minati, ma anche le commissioni di transazione raccolte dai miner. Questo aspetto è chiaramente visibile attraverso la metrica di Glassnode “Bitcoin: Total Miner Revenue [BTC] – All Miners“, che fornisce una visione completa del totale dei ricavi accumulati dai miner per i blocchi estratti e le commissioni di transazione. Dall’immagine allegata, il calo delle fee totali per i miner è ben evidente rispetto alla data del 20 Aprile.
Nonostante la contrazione delle fee, si osserva una costante crescita dell’hash rate, ovvero la potenza computazionale dedicata dai miner alle estrazione di Bitcoin, che ha mostrato negli anni un andamento ascendente.
In allegato, la metrica “BTC Hash Rate” evidenzia l’andamento degli ultimi tre anni, dimostrando come l’investimento in capacità di calcolo continui a essere una priorità per i miner nonostante le fluttuazioni delle commissioni.
Per avere un quadro generale dei costi cumulativi dei miner per il lavoro sostenuto nella produzione di Bitcoin e garantire la sicurezza della rete, Glassnode ha elaborato la metrica Thermocap o “Bitcoin: Aggregate Security Spend (Thermocap) [USD]” Questa metrica è particolarmente utile per valutare quanto capitale è stato effettivamente “speso” per mantenere e proteggere la rete Bitcoin nel corso del tempo.
In questo contesto di calo di fee per i miner ma crescita di costi, si inserisce il nuovo protocollo runes, lanciato proprio in concomitanza al blocco dell’halving. Le runes sono state progettate come nuovo modo per coniare fungible token sulle blockchain di Bitcoin.
Le transazioni delle Rune occupano spazio sulla rete Bitcoin, perché il protocollo supporta tre tipi di transazioni: incisione, conio e trasferimento.
Secondo i dati della dashboard di Dune Analytics, il giorno del lancio del protocollo, le transazioni che coinvolgevano le Rune sono state particolarmente significative sulla rete Bitcoin. Questo dato emerge chiaramente dall’immagine allegata, che evidenzia il notevole volume di attività associato a queste transazioni.
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