Già dal 28 marzo 2023 SEC avrebbe iniziato a considerare Ethereum una security, almeno secondo quanto è contenuto in un documento di Consensys, società che recentemente ha citato in giudizio proprio l’agenzia guidata da Gary Gensler.
Ci sarebbe stato un documento interno, un Formal Order, risalente al 28 marzo del 2023, che ha annunciato l’avvio delle indagini interne su Ethereum 2.0, nome con il quale ci si riferisce a Ethereum dopo il passaggio alla Proof of Stake. Una questione che sarebbe concordante con le voci, circolate qualche settimana fa, di diverse indagini – con tanto di subpoena – da parte dell’agenzia a carico di società dell’ecosistema e nell’orbita di Ethereum.
Prima però di preoccuparsi, non possiamo che sottolineare come si tratti ancora di documenti interni. E non possiamo inoltre che sottolineare il fatto che SEC può al massimo sollevare tali questioni in tribunale. E che come nel caso Ripple, i giudici non è detto, nel caso, che le diano ragione.
Chi ci segue – magari anche sul Canale Telegram – si ricorderà di un Gary Gensler che si è sempre rifiutato di rispondere alla questione delle questioni per quanto riguarda il mondo Ethereum.
La questione è quella che riguarda la natura di Ethereum secondo l’ordinamento statunitense: è una commodity, come si è sempre ritenuto, oppure una security non registrata, status che garantirebbe a SEC potere di intervento?
Secondo quanto è riportato nei documenti di Consensys, già dal 28 marzo 2023 l’agenzia avrebbe avviato indagini – con potere di coinvolgere anche altri soggetti – riguardo appunto la questione. È in quel giorno infatti che è stato approvato un Formal Order che avrebbe permesso ai membri dell’agenzia di condurre indagini urbi et orbi, per raccogliere materiale a sostegno di questa tesi.
La questione è di quelle importanti: nel caso in cui SEC dovesse considerare Ethereum una security, ci sarebbero almeno due eventi importanti, direttamente o indirettamente, per i mercati.
CFTC è l’agenzia sorella di SEC, che si occupa di mercato delle commodity. Questa ha sempre ritenuto Ethereum una commodity e si troverebbe pertanto a dover combattere contro SEC per il controllo di questo asset.
Potrebbero essere accusati di aver offerto compravendita di security non registrate anche nel caso di Ethereum. In realtà i due più importanti per volumi, Binance e Coinbase, stanno però già affrontando cause simili, all’interno delle quali sono stati citate però altre criptovalute.
Probabilmente no, per quanto si tratta di un altro fronte per il mondo crypto nella guerra ormai aperta contro il governo degli Stati Uniti.
Della questione si parla ormai da tempo, con il silenzio di Gary Gensler in pubblico che aveva iniziato a insinuare qualche dubbio tra gli analisti di mercato e tra gli specialisti crypto.
Noi non potremo che seguire molto da vicino le evoluzioni di queste indagini, nelle quali potrebbe essere stata coinvolta anche la Ethereum Foundation.
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