Continua la narrativa dei grandi fondi e dei grandi player che starebbero guardando al mondo degli ETF Bitcoin – e chissà in avanti se su altri – per esporsi verso questo settore. A parlare ora è Manuel Nordeste, che è vice-presidente della divisione asset digitali di Fidelity. Fidelity che è il secondo gestore per importanza appunto di ETF su Bitcoin negli Stati Uniti.
Ci sarebbe l’interesse attivo di diversi dei grandi investitori, a partire dai fondi hedge e i family office, per finire sui fondi pensione, per quanto ciò che è stato detto da Nordeste è stato riportato soltanto a metà sui social, così da soddisfare la solita fame di click e fame di visualizzazioni. Dato che qui su Criptovaluta.it le cose si fanno diversamente, vedremo insieme cosa è stato detto parola per parola.
Non fraintendeteci, la notizia è di quelle ottime e fa il paio con una giornata molto positiva per il mondo crypto e Bitcoin, grazie però a questioni macro e non alla notizia che riportiamo in questo approfondimento.
Gli ETF su Bitcoin continuano a essere il tema più caldo almeno ai piani alti della finanza americana. A parlare questa volta è Fidelity, il secondo dei gruppi per AUM e per importanza tra quelli che gestiscono appunto un ETF su BTC negli USA. E tra quelli che hanno richiesto inoltre approvazione per un ETF su Ethereum.
A parlare, nello specifico, è Manuel Nordeste, che ha affermato, secondo quanto riportato da DL News:
I fondi pensione stanno iniziando soltanto ora a parlare con i loro comitati di investimento.
Manuel Nordeste, Fidelity
Aggiungendo poi che ci sono altre conversazioni, con soggetti quasi altrettanto importanti, come ad esempio i fondi hedge, insieme anche ai family office:
Stiamo iniziando ad avere conversazioni con gli investitori istituzionali, e stiamo cominciando a imbarcare certi clienti, così come quelli corporate.
Manuel Nordeste, Fidelity
Si tratta di un’apertura che fa il paio con quanto è stato riportato anche da BlackRock durante questa settimana e in passato, anche ai nostri microfoni, da Bitwise.
Si tratta di quanto in realtà ci aspettavamo. Gli ETF, come abbiamo sempre scritto su queste pagine, sono una partita di lungo e lunghissimo periodo, che vedrà anche l’ingresso di player insospettabili.
Questo eserciterà una pressione rialzista su Bitcoin? Davanti a un asset che esisterà in numero finito, c’è poco di cui discutere.
Per il resto, non possiamo che rimandare l’intera questione a un orizzonte temporale più adeguato per un asset che non è più nella fase della sua infanzia, ma che è entrato dalla porta principale di Wall Street.
A qualcuno non piacerà, ma su queste pagine si deve fare cronaca di quello che succede e non di quello che dovrebbe essere.
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