Sono gli ultimi spari prima del declino di SEC? Il mercato crypto paga nella giornata di oggi, dopo una sessione europea molto pimpante, l’ennesimo attacco di SEC a tutto il settore. Male Bitcoin e Ethereum, che lasciano sul campo tutti i gain della mattinata. Male anche il resto del comparto, che soffre appunto di un colpo di coda che in diversi hanno ritenuto parte di un bombardamento a tappeto da parte del regolatore USA.
Ma i fondamentali sono cambiati? C’è qualcosa di cui preoccuparsi sul medio e lungo periodo, anche tenendo conto di quanto avviene sui mercati e al di fuori dei tribunali? Di questioni in ballo, per giudicare anche lo stato di salute di diversi ecosistemi e del prezzo dei coin e dei token collegati, ce ne sono in realtà diversi.
E sarà l’incrocio tra la politica e il mondo della finanza a giocare un ruolo fondamentale nello sviluppo del mercato delle prossime settimane. SEC, FED, ma anche CFTC e gli ETF, in particolare su Ethereum. Una serie di sigle che sarà il caso di imparare a conoscere per capire cosa potrà succedere.
È ancora un mondo crypto a trazione americana. Se le sessioni asiatiche e europee regalano gioie, non ne regalano ormai da tempo quelle USA. Dalle tensioni della scorsa settimana per le future decisioni di Federal Reserve, all’ennesima bomba sganciata da SEC. Una SEC sempre più invisa agli operatori del mercato crypto, anche a causa di un crescendo di aggressioni nei confronti di società tra le più visibili, e tra le più regolamentate.
La giornata di oggi, che era partita con i migliori auspici e con Bitcoin che aveva superato i 65.000$, e con Ethereum che aveva superato agilmente i 3.200$, si è trasformata in una giornata di correzione, proprio dopo l’annuncio di SEC. Che non sarà però l’unica componente dell’ordinamento americano a tenere sulle spine il mondo crypto.
Anche se con un respiro più ampio. I prossimi dati sull’inflazione arriveranno a metà mese ed è da lì che si dovranno trarre le prime conclusioni. Federal Reserve spera in un’inflazione in discesa il più possibile. Anche perché i dati che arrivano dall’economia cominciano a essere forse non preoccupanti, ma comunque degni di attenzione.
Ci sono almeno due questioni su Ethereum che incroceranno SEC. La prima è quella dell’ETF, che è in scadenza il 23 maggio e che non verrà approvato. Ci saranno però delle motivazioni da dare. Ed è da quelle che si dovrà capire qual è il vero problema di SEC.
Il secondo è la supposta indagine che vorrebbe inchiodare Ethereum al muro, definendola security. Una questione che per quanto non sia più discussa sui social, rimane di cruciale importanza.
Pur con lo sconforto di un’ennesima causa legale, c’è da essere ottimisti. Robinhood risponderà in tribunale, così come stanno già facendo Coinbase e Binance.
Il fronte è compatto, per quanto contro un boss finale di quelli dei videogiochi più difficili. E questa è la vita reale. Di motivi di ottimismo però, almeno secondo noi, ce ne sono. E il tempo ci darà, come spesso fa, ragione.
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