È un Bitcoin relativamente pimpante quello dell’ultima sessione USA, che segue in scia le borse azionarie. A far tornare un sole ancora però tiepido e non di quelli in grado di alimentare grandi corse, sono i dati sul mercato del lavoro USA.
Un mercato del lavoro che appare in forte rallentamento, con dati maggiori delle aspettative per quanto riguarda i sussidi di disoccupazione. E che dunque potrebbe spingere Federal Reserve a tagli più decisi già nel corso di quest’anno. Una situazione che ha spinto S&P 500 sopra i 5.200 punti e Bitcoin a tornare in modo deciso sopra i 62.000$, dopo che nelle ultime 24 ore aveva anche rischiato di tornare sotto i 60.000$.
È un cambio deciso di fondamentali? Non ancora, ma il segnale inizia a separarsi in modo deciso dal rumore. Il mercato del lavoro sta iniziando a avvertire le difficoltà dovute a una lunga stagione di tassi alti – e dunque potrebbe fare da contraltare ad una Federal Reserve altrimenti decisa a battere l’inflazione nel modo più rapido possibile.
È un mercato del lavoro fiacco, con i sussidi di disoccupazione che si stanno muovendo verso l’alto più rapidamente di quanto anticipato dagli analisti.
Perché è importante per tutti gli asset cosiddetti di rischio? Perché il mandato di Federal Reserve è duplice: da un lato cercare di garantire la stabilità dei prezzi. Dall’altro invece cercare la massima occupazione. Un gioco di equilibri che fino ad oggi era stato sbilanciato verso la lotta all’inflazione, data l’incredibile tenuta del mercato del lavoro.
Tuttavia gli ultimi dati che arrivano appunto da questo mercato iniziano a raccontare di una situazione fondamentalmente diversa. Ovvero di una situazione dove le richieste di sussidio aumentano, segnale inequivocabile di un rallentamento importante per quanto riguarda la tenuta del mercato del lavoro di cui sopra.
Non si tratta di dati decisivi. Il più importante sarà quello sull’inflazione, il prossimo 15 maggio. Fino ad allora difficile che i mercati prendano una direzione decisa, almeno basandosi su fondamentali che in un arco temporale così ridotto non possono cambiare.
Tuttavia, almeno per chi aspetta come se fosse il deus ex machina il ritorno di politiche di tassi più favorevoli per la liquidità, è una buona notizia.
Se l’unico fattore in grado di cambiare i destini di Bitcoin saranno i fondamentali macro, assolutamente sì. Si vivrà in un limbo, in crescente tensione, fino al prossimo 15 maggio.
15 maggio per il quale le aspettative sono state già incorporate dai mercati. Una notizia positiva, ovvero un’inflazione più bassa delle attese, potrebbe essere quanto serve per uscire da questo noioso canale all’interno del quale si muove Bitcoin ormai da qualche tempo.
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