La difficulty di Bitcoin ha subito una correzione importante. Per chi non avesse idea di come funziona il network di Bitcoin e in particolare il mining, sarà ora meno difficile – relativamente – fare mining. E fin qui di interessante c’è ben poco.
A interessare è quanto sta avvenendo all’interno del network in termini di hashrate successivamente all’halving. È una questione relativamente complicata, ma che se ci seguirete fino in fondo a questo articolo promettiamo di spiegarvi in modo semplice. Anche per capire certe dinamiche del funzionamento di Bitcoin.
Prima di preoccuparsi: è qualcosa che era ampiamente atteso e che sarebbe dovuto arrivare più a ridosso dell’halving. A ritardare la cosa, con ogni probabilità, il successo almeno iniziale di Runes, che ha controbilanciato il dimezzamento di ricompense fisse con fee che sono state, per un breve periodo, letteralmente alle stelle. E se hai domande aggiuntive o vuoi rimanere semplicemente aggiornato sulle questioni Bitcoin e crypto in tempo reale, vieni nel nostro Canale Telegram. Notizie, chat con la redazione e anteprime che non potrai trovare altrove.
Bitcoin: arriva la correzione della difficulty. Cosa vuol dire questo segnale
Bitcoin aggiusta periodicamente e da protocollo la difficulty, ovvero il livello di difficoltà nel risolvere un blocco. Questo meccanismo utilizza i dati delle ultime 2 settimane e corregge la difficoltà affinché ci si avvicini il più possibile ai 10 minuti medi di produzione del blocco.
Quando c’è “più potenza di calcolo” destinata al network rispetto alla difficoltà impostata, i blocchi vengono prodotti più velocemente. E viceversa. Questa media viene poi utilizzata dal protocollo appunto per aggiustare la difficoltà. E impostare una difficoltà che tenga conto della quantità di potenza di calcolo che viene destinata al network.
- Cos’è successo di recente?
Come si vede dal grafico, l’ultimo aggiustamento ha ridotto la difficoltà. Ti ricordiamo che è una decisione che arriva dopo che il network ha rilevato un calo di potenza, che desume dal tempo che i miner ci mettono in media a produrre blocchi.
In altre parole: il calo della difficulty è il segno che in diversi hanno spento le loro macchine per il mining. E perché lo hanno fatto? Semplice: è l’economia. Per certe macchine, le meno efficienti, in determinate condizioni può diventare anti-economico fare mining.
- Ok, devo preoccuparmi allora?
No. È qualcosa di ampiamente atteso. L’halving ha infatti ridotto le ricompense in Bitcoin fisse che i miner si portano a casa per ogni blocco prodotto. Con il prezzo di Bitcoin statico, è ovvio che in diverse macchine diventino non economicamente vantaggiose. E pertanto i miner le spengono.
La percentuale di macchine che non stanno lavorando per Bitcoin. O che non hanno lavorato nel corso delle ultime due settimane è comunque bassa. E la correzione particolarmente ininfluente sulla sicurezza complessiva di Bitcoin, come dimostra un grafico con uno zoom più storico.
Cosa accadrà ora?
Chi ha tenuto le macchine accese nel corso di queste ultime due settimane, contraddistinte da commissioni non esattamente alte – e dunque che non possono controbilanciare l’halving – vuol dire che è profittevole anche in questo contesto.
Se il prezzo di Bitcoin terrà, non ci aspettiamo grandi cambiamenti la prossima settimana, per quanto un grado di incertezza sia dato anche da fattori esterni (tra i quali il costo di breve dell’energia).
Ad ogni modo, per quanto in tanti stiano infestando internet con articoli dai toni allarmati, non vi è nulla di cui preoccuparsi.