Dalle analisi dei dati on-chain sulla blockchain di Ethereum, continuano ad evidenziarsi delle problematiche ed una diminuzione del suo utilizzo. Questa situazione influisce anche sull’andamento del prezzo di ETH che, su base annua, è si in positivo del 28%, ma cresce molto meno di Bitcoin che si attesta a +44%. Il confronto diventa ancora più impietoso se si considera l’andamento di altre altcoin.
Utilizzando le metriche di Glassnode, iniziamo osservando l’andamento degli indirizzi attivi. Nell’immagine allegato possiamo vedere come gli “Ethereum: Number of Active Addresses” siano in contrazione ormai da circa due mesi. Questa situazione evidenzia un indebolimento della posizione di Ethereum come blockchain di riferimento per il mondo dei developers.
Possiamo valutare la salute della blockchain di Ethereum attraverso la metrica “Ethereum: ETH 2.0 Number of New Validators“, che riflette l’interesse da parte dei validatori. Quest’ultimi sono i soggetti fondamentali per il funzionamento della rete basata sulla PoS (Proof of Stake), con il compito di processare transazioni, creare nuovi blocchi e mantenere la sicurezza e l’integrità della blockchain.
Un numero crescente di nuovi validatori suggerisce un aumento dell’interesse e della fiducia nell’aggiornamento di Ethereum. Dal grafico si può osservare che c’è stato un calo nel numero dei validatori a partire da inizio Febbraio.
Per confermare questo comportamento dei validatori, possiamo esaminare l’andamento da inizio anno, della metrica “Ethereum: ETH 2.0 Amount of New Value Staked [ETH]” che indica la quantità di ETH depositata. In linea con il comportamento dei validatori si nota un calo da Febbraio.
Abbiamo evidenziato due elementi che indicano un possibile calo di interesse, sia da parte dei developers che dei validatori. Questa situazione è probabilmente conseguenza della crescita costante delle soluzioni Layer2 (L2), proprio per decongestionare la rete principale, ma anche delle blockchain concorrenti, tipo Solana, sempre più utilizzata per le sue base commissioni.
In allegato, riportiamo una comparazione, effettuata tramite il sito di analisi dati on-chain, Artemis Terminal, tra Ethereum e le principali Altcoin, sia per quanto riguarda le Daily Transaction e sia per Active addresses.
Le transazioni giornaliere su Solana surclassano tutte le altre principali blockchain, mentre Tron risulta essere la chain principale a livello di indirizzi attivi ogni giorno. In entrambi i casi, l’attività di Ethereum è significativamente inferiore, come evidenziato delle freccie in verde.
La blockchain di Ethereum invece domina ancora, il mercato a livello DeFi. Dall’immagine allegata possiamo osservare come le dApps che operano sulla sua blockcahin come DEX (Decentralized exchanges), da inizio anno cubano volumi di trading pari 244 miliardi dollari.
Questo dato influenza anche la TVL (total value locked) di Ethereum, che resta la maggiore in DeFi, con 53 Miliardi di dollari e una dominance sul settore del 57%.
Questa situazione sta causando una diminuzione delle fee prodotte dalla blockchain di Ethereum. Abbiamo elaborato una comparazione tra l’andamento delle fee di Ethereum versus quelle di Solana, che si può osservare nell’immagine allegata.
Nel grafico, la linea gialla, evidenzia le fees di Ethereum, che hanno un evidente decremento a partire da fine Febbraio. La linea viola, rappresenta l’andamento delle fee prodotte da Solana. Si può osservare come, nel corso delle ultime settimane le due linee si siano avvicinate, con Ethereum che il 10 Maggio ha registrato 2,4 milioni e Solana 1,30 milioni di dollari, registrando la forbice minore tra i due nella loro storia.
Nel grafico seguente, che riporta l’andamento degli ultimi 12 mesi, possiamo osservare come l’attività sia cambiata nel tempo fino ad oggi. Il 10 Maggio 2023, Ethereum registrava fee per 10,50 mln, mentre Solana 371.000 dollari.
Osservando la “Ethereum: Mean Transaction Fees” si può osservare chiaramente come fee media pagata per le transazioni sulla blockchain di Ethereum sia arrivata ai minimi degli ultimi 6 mesi.
Il calo delle commissioni di ETH riflette uno spostamento dell’attività verso un’ampia gamma di Layer2, accompagnato da un calo degli indirizzi attivi. Questo fenomeno è in linea con la roadmap di Ethereum, che mira a migliorare la scalabilità e a evitare intasamenti della sua rete.
Di conseguenza, stiamo assistendo a una riduzione delle fee, che a sua volta causa un calo delle entrate della blockchain. È sorprendente notare il calo dell’utilizzo della rete nonostante la diminuzione del prezzo del gas di ETH, che nell’ultimo mese ha registrato una media di 8,65 Gwei.
In questo scenario, si sono attivati anche i venditori di Ethereum, che hanno iniziato a scaricare ETH, causando una diminuzione del prezzo. Nella settimana appena conclusa, ETH ha registrato una contrazione del 7% ed è sceso nuovamente verso il supporto nell’area dei 2.8100 dollari.
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