È già finita la mania Runes? Il nuovo protocollo su Bitcoin per l’iscrizione di immagini e altre utilità sembra aver già tirato i remi in barca, almeno secondo diverse delle metriche più importanti. Meno fee pagate, meno Runes minate, e in generale meno interesse per un protocollo che era arrivato anticipato da una grandissima attesa e che per adesso però… è già tornato alla normalità.
Un calo di popolarità che ha però degli effetti anche su alcune delle metriche di Bitcoin, a partire dalle commissioni medie e per finire poi, di conseguenza, sulla quantità di hashrate che i miner decidono di tenere in piedi. Effetti a catena che oggi sembrano essere molto lontani dalle attese tanto degli appassionati di Runes, quanto dalle attese – talvolta catastrofiche – di tanti appassionati del mondo Bitcoin.
Una situazione che copriremo anche sul nostro canale Telegram – insieme ai nostri lettori e alla nostra redazione, per saperne di più su un protocollo che, almeno a nostro avviso, è tutto fuorché morto o sulla via del tramonto e che potrebbe avere – come successo in passato per altre questioni del mondo Ordinals – colpi di coda e ritorni di fiamma.
Aiuto, Runes non piace più. I numeri del rallentamento
La situazione non è certamente di quelle gravi, perché ci sono anche degli effetti che in molti riterranno positivi sul network di Bitcoin e che derivano dall’enorme rallentamento di Runes, in calo costante ormai da giorni e lontano, anzi lontanissimo dal boom che ha fatto registrare durante la prima settimana dall’halving.
Piacciono meno, vengono create di meno, vengono scambiate di meno. Con la conseguenza più ovvia che è quella di un rallentamento importante anche delle commissioni che è necessario pagare per effettuare transazioni con Bitcoin.
Il grafico parla chiaro: dopo l’enorme picco fatto registrare tra il 20 e il 27 aprile, c’è stato poi un rallentamento costante che ha portato Runes ai minimi proprio durante questa ultima settimana.
Se vuoi saperne di più sul lancio di Runes e sulle sue funzionalità qui trovi l’analisi del nostro Ionut.
Le conseguenze sul network, ad oggi
Ci sono conseguenze sul funzionamento di Bitcoin, anche se indirette. Il primo degli effetti è stato sulle fee, sulle commissioni che sono state pagate per le transazioni. Dopo il picco, importante, intorno al 20 aprile, si è tornati molto rapidamente alla normalità per-having.
E questo però ha impattato anche sulla difficulty del network, dopo che il ciclo fee più basse, meno guadagni per i miner, messa offline di alcune macchine di vecchia generazione, ha prodotto effetti sulla velocità di produzione dei blocchi.
Siamo però, ed è il caso di ragionarci su prima di lanciare allarmi, alla piena normalità. E anzi, a situazioni migliori per il network di quelle che ci si sarebbe potuti aspettare a quasi un mese dall’halving e con il prezzo di Bitcoin che è rimasto relativamente statico.