Il caso dei casi del mondo crypto, quello della condanna di Alexey Pertsev, creatore di Tornado Cash, non finirà qui. Lo sviluppatore del popolare servizio per il mixing in ambito Ethereum ha infatti annunciato appello contro la condanna a 5 anni e 4 mesi di reclusione.
Una questione che attacca i fondamentali del mondo crypto, come la privacy, e che è stata una delle più discusse dagli appassionati, anche per le potenziali conseguenze sullo sviluppo di servizi appunto dedicati alla privacy finanziaria.
Pertsev è stato infatti ritenuto responsabile di aver creato smart contract e servizi che sarebbero stati utilizzati da criminali per il riciclaggio di denaro proveniente da attività illecite. Una questione probabilmente vera, ma che apre a questioni rilevanti non solo per il mondo crypto, ma per il funzionamento delle nostre democrazie.
Alexey Pertsev farà appello
Ed è una buona notizia. Alexey Pertsev è stato condannato a 5 anni e 4 mesi di reclusione dalle corti dei Paesi Bassi per aver attivamente contribuito allo sviluppo di Tornado Cash, mixer in ambito Ethereum utilizzato, a detta delle corti, anche per il riciclaggio di denaro.
Nonostante Alexey Pertsev e Tornado Cash non abbiano alcun controllo sui fondi che vengono eventualmente mixati, le corti lo hanno ritenuto responsabile di aver favorito, tramite il proprio software, il riciclaggio di denaro. Una sentenza che ha innescato polemiche tra gli appassionati crypto, dato che Pertsev è stato di fatto condannato per aver scritto del software e perché è stato condannato per utilizzi del suddetto software non da parte sua, ma da parte di utenti non identificati.
Una condanna, quella di Pertsev, che apre a scenari preoccupanti per tutti gli sviluppatori di software e in particolare per quelli che si dedicano ai servizi utili per la privacy finanziaria.
Ci vorranno mesi
Ci vorranno comunque mesi per arrivare al processo di appello, nel quale Alexey Pertsev proverà a far valere le proprie ragioni. Un processo complicato, tenendo conto del fatto che Tornado Cash è stato messo al bando negli USA già diverso tempo fa e data anche la tendenza delle giurisdizioni europee a adeguarsi alle decisioni prese oltreoceano.
Continueremo a seguire il caso sulle pagine di Criptovaluta.it, per quello che sarà un crocevia fondamentale per il mondo crypto, per quello che sarà possibile o impossibile fare secondo la legge in Europa, in uno dei temi e dei comparti più importanti del mondo crypto, quello della privacy.