Cosa hanno in comune Bitcoin, Ethereum, Solana, Avalanche, Hyperledger, Paxos, AAVE, Algorand, BSC, Polygon, Bybit, o qualsiasi altro Smart Contract?
In comune hanno i dati di Chainlink. Qualsiasi protocollo blockchain che tu possa nominare, direttamente o indirettamente, va ad utilizzare i dati di uno o più oracoli all’interno dell’ecosistema di Chainlink.
Tutta la DeFi, la TradeFi, la maggior parte dei CEX, il Gaming, i Wrapped Assets, Paypal, Mastercard, i dati di Bloomberg, i dati della NYSE, e potrei continuare a fare nomi tutto il giorno, si affidano a Chainlink per poter attingere ad una serie di dati precisi, in modo da ridurre errori e non creare dei sbilanciamenti nel mercato.
Questi dati provengono dal mondo reale. Ad esempio, il prezzo del vero USD (dollaro americano) che viene utilizzato per stabilire il valore di USDT, oppure i tassi d’interesse del mercato USA o UE che influenzano tutte le applicazioni DeFi che offrono prestiti o depositi.
Un altro esempio sono i dati del mercato azionario, che devono essere esatti e precisi per i protocolli di tokenizzazione di asset del mondo reale (RWA) nella DeFi.
Senza Chainlink, potremo vedere Stable Coins fluttuare a $2 da una parte, e a 0.50 centesimi da un’altra, un’altro esempio è vedere BTC a $65.000 su un Cex, e poi vedere lo stesso asset wrappato ”WBTC” a $100.000 da un’altra parte.
Ed è qui che il miglior interlocutore tra dati reali e Smart Contracts entra in gioco, rimanendo tutto decentralizzato e eliminando la “terza parte”, “third party” che la blockchain è in grado di rimuovere.
Dopo aver introdotto in maniera generica, analizziamo nello specifico i vari punti:
Il “problema dell’oracolo” si riferisce alla difficoltà di ottenere “dati affidabili” dall’esterno della blockchain senza compromettere la sicurezza e la decentralizzazione. Prima di Chainlink, gli Smart Contract non potevano accedere a dati “off-chain” del mondo reale, senza fare affidamento su una singola fonte centralizzata, che poteva essere “manipolata” o soggetta a errori.
Chainlink risolve questo problema utilizzando una rete decentralizzata di oracoli che raccolgono e verificano i dati da diverse fonti, garantendo così l’accuratezza e l’affidabilità delle informazioni fornite ai contratti intelligenti.
Dopo aver introdotto Chainlink e il suo ruolo fondamentale nel fornire dati affidabili e verificati attraverso una rete di oracoli decentralizzati, passiamo ora a esaminare l’ultima evoluzione di questo protocollo: il progetto Smart NAV.
Chainlink non si ferma qui, la finanza tradizionale necessita del protocollo per aprire un nuovo capitolo del libro, si tratta della Tokenizzazione Degli Asset Reali. Abbiamo già avuto il piacere di discuterne precedentemente in questo articolo sulla RWA.
Ne abbiamo parlato qui, il progetto Smart NAV, sviluppato da Chainlink in collaborazione con la DTCC, rappresenta un’importante innovazione nell’uso della blockchain per la tokenizzazione dei fondi finanziari tradizionali. Questo progetto pilota ha coinvolto alcune delle principali istituzioni finanziarie statunitensi, tra cui American Century Investments, BNY Mellon, JPMorgan, Edward Jones, Franklin Templeton, Invesco, MFS, State Street, US Bank e American Trust Custody, esplorando l’uso della tecnologia blockchain per la diffusione dei dati dei fondi.
L’obiettivo principale del progetto Smart NAV era dimostrare la fattibilità di incorporare “dati standardizzati” dei “fondi di investimento” su blockchain. Questo approccio potrebbe facilitare lo sviluppo di varie applicazioni nel settore della finanza tokenizzata RWA, inclusi strumenti di portafoglio per i brokers.
La tokenizzazione è il processo di “conversione” di asset tradizionali in token digitali su una blockchain. Questo processo sta guadagnando trazione nel settore finanziario, con istituzioni come BlackRock e HSBC che esplorano attivamente le sue applicazioni. Il progetto pilota “Smart NAV” ha dimostrato il potenziale della tokenizzazione per migliorare la gestione dei dati nel settore finanziario.
Il progetto ha incluso la partecipazione di diverse istituzioni finanziarie di spicco, che hanno collaborato per valutare la fattibilità e il valore industriale di una soluzione basata su tecnologie di Registro Distribuiti (DLT) per la diffusione dei dati sui prezzi e sui tassi dei fondi.
Il rapporto della DTCC ha evidenziato diversi benefici derivanti dall’implementazione del progetto Smart NAV:
Il successo del progetto pilota suggerisce che l’uso della tecnologia blockchain per la gestione dei dati finanziari potrebbe portare a significativi miglioramenti operativi, tra cui una maggiore trasparenza, efficienza e sicurezza. La capacità di incorporare dati affidabili e standardizzati su blockchain apre nuove possibilità per l’innovazione nel settore finanziario, rendendo i processi più snelli e riducendo i costi operativi.
Basandosi sui risultati positivi del progetto pilota, la DTCC ha proposto di ampliare la portata del programma per esplorare una gamma più ampia di casi d’uso e integrarsi con ulteriori blockchain. Questo ampliamento potrebbe includere:
Il progetto Smart NAV rappresenta un passo significativo verso l’integrazione della tecnologia blockchain con il settore finanziario tradizionale. Grazie alla collaborazione tra Chainlink e DTCC, il progetto ha dimostrato come i dati finanziari possono essere tokenizzati e gestiti in modo più efficiente e sicuro. Questa iniziativa non solo evidenzia il potenziale della tokenizzazione nel migliorare la gestione dei dati, ma pone anche le basi per ulteriori innovazioni nel settore della finanza decentralizzata.
La tecnologia di Chainlink e il successo del progetto Smart NAV indicano chiaramente che il futuro della finanza sarà sempre più digitale, decentralizzato e integrato.
Ionut Gaucan – Web3 Expert per Criptovaluta.it – Sono presente sui social: X, Linkedin e Instagram
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complimenti
Grazie mille !
Hanno chiesto 10m di dollari dalla treasury di Polkadot e sono diventati un meme vivente.