Bitcoin torna sopra i 71.000$, ma non è un movimento – se vogliamo – di quelli normali di mercato. A spingere la più capitalizzata delle criptovalute è infatti il fratello coltello Ethereum, che piazza una performance da urlo grazie alla possibilità che gli ETF vengano approvati già mercoledì.
Sul tema siamo già intervenuti ieri sera, in tempo reale e presto vi aggiorneremo con altre analisi firmate dai nostri Alessandro e Gaudenzio.
A chi vi scrive adesso tocca invece il compito, assai grato in realtà, di raccontarvi perché la svolta è molto più grande degli ETF, perché riguarda equilibri politici Washington che sembrerebbero essersi rotti. Ed essersi rotti anche a favore di Bitcoin, Ethereum e del resto del mondo delle criptovalute. Una notizia incredibile, come quelle che arrivano dal fronte di guerra e che segnalano la fine della stessa.
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Bitcoin vola sulla SVOLTA DI WASHINGTON
La ricorderemo come svolta di Washington. Per quanto manchi ancora il classico messaggio radio che indica la fine della guerra, l’esercito nemico è in rotta, lascia il campo di battaglia mugugnando e probabilmente non avrà più la forza di stare in trincea.
Da un lato il mondo crypto, che per quanto litigioso ha degli interessi comuni, dei quali tutti dovrebbero prima o poi rendersi conto. Dall’altro invece l’esercito anti-crypto capitanato dal duo Elizabeth Warren e Gary Gensler, che sembrerebbe aver ricevuto dal potere vero, quello della Casa Bianca, l’ordine di abbandonare le posizioni.
Quanto è successo nella tarda serata di ieri ha dell’incredibile. Un incredibile che fa oltre la pur importante approvazione – che sembrerebbe ormai ai limiti della certezza – di un ETF su Ethereum.
È quanto è successo negli scorsi giorni, dietro le quinte, ad aver cambiato forse per sempre il mondo crypto. E anche quello di Bitcoin.
Secondo appunto voci di corridoio tanto insistenti quanto affidabili, l’ordine sarebbe arrivato dall’alto, ovvero dalla Casa Bianca e da chi si sta preoccupando dell’esito delle prossime elezioni.
Un esito che potrebbe dipendere – anche questo è qualcosa che vi avevamo anticipato proprio su Criptovaluta.it – dall’atteggiamento che i candidati avranno nei confronti delle criptovalute.
E lo avranno abbastanza da spingere la Casa Bianca a mettere a tacere il fronte più arcigno contro le crypto, quello appunto di Elizabeth Warren e del suo uomo in SEC, Gary Gensler, che nel giro di 24 ore hanno dovuto chiamare tutti i gestori e invitarli a aggiornare i form 19b-4 per procedere il più spediti possibile verso una prima approvazione già giovedì al massimo, e più probabilmente mercoledì.
Perché c’entra Bitcoin? Perché in realtà il tentativo di ostacolare l’arrivo di un ETF su Ethereum era frutto di una più ampia lotta a tutto il comparto. Basti guardare a cosa è successo con la SAB 121, la norma introdotta da SEC, bocciata dal Congresso e poi finita al centro dello scontro politico, con Biden che ha addirittura annunciato il veto.
Il segnale è di quelli forti: il Congresso ha deciso che la guerra è finita, e che forse non sarebbe mai dovuta iniziare. E questo aiuterà Bitcoin a essere trattato con minore ostracismo da parte di attori, le banche principalmente e gli intermediari finanziari, che erano costretti da una certa distanza proprio dalle leggi e dagli indirizzi politici di Washington.
I mercati confermano la nostra lettura
D’altronde i mercati stanno confermando la nostra lettura. Bitcoin, per quanto in misura inferiore rispetto a Ethereum, ha guadagnato cifre da capogiro, svolgendo per una volta tanto il ruolo del gregario.
Segno appunto, almeno a nostro avviso, che i mercati hanno inteso l’importanza epocale di questa svolta… politica e militare.