C’è scetticismo per l’approvazione degli ETF crypto. Non quelli su Bitcoin e Ethereum, che sono stati già approvati e con il primo che è già scambiato sulle piazze USA da quasi 5 mesi. C’è scetticismo, da parte di JPMorgan e del suo analista di punta per il settore crypto, per l’approvazione di ulteriori ETF sul comparto.
Nello specifico negli scorsi giorni si era parlato con una certa insistenza di eventuali ETF su Solana e su altre crypto. La risposta, da parte di Nikolaos Panigirtzoglou, è no. Non si faranno a breve. E il problema sarebbe quello dello status di queste crypto come security, almeno secondo SEC.
È davvero questa la situazione? Noi ne abbiamo parlato già sul nostro Canale Telegram e anche su uno speciale a mia firma, del quale avremo modo di parlare più avanti all’interno di questo approfondimento. Cosa sta succedendo? Ci si può fidare di quanto afferma JPMorgan?.
In realtà non si tratta di un’opinione così negativa. La questione di base è quella che ormai dovremmo conoscere tutti: diverse criptovalute, Solana compresa, sono ritenute da SEC essere delle security non registrate. E questo non solo renderebbe difficile l’approvazione degli ETF, ma il loro stesso scambio presso exchange negli USA.
La questione non è chiusa: sarà decisa dai giudici, e presto potrebbe intervenire anche il Congresso, che tra le altre cose ha passato in prima lettura il FIT21, che finirebbe tra le altre cose per riclassificare il grosso delle crypto come commodity, togliendole dunque dallo spazio regolamentare di SEC.
È con questa situazione a fare da antefatto che si è espresso l’analista crypto, ormai noto, di JPMorgan, quel Nikolaos Panigirtzoglou che non sempre però ha avuto ragione con le sue anticipazioni.
Abbiamo dei dubbi. La decisione di SEC di approvare gli ETF su ETH è stata già “oltre”, data l’ambiguità della classificazione di Ethereum come security o meno. Non crediamo che SEC andrà ancora più oltre approvando l’ETF su SOlana dato che SEC ha opinioni più forti sulla loro natura [dei token alt, NDR] sul fatto che debbano essere considerate delle security.
Nikolaos Panigirtzoglou, JPMorgan
Aggiungendo poi che servirà appunto l’intervento del Congresso prima anche soltanto di immaginare certi prodotti.
In realtà, e non ce ne vorranno quelli di JPMorgan se non siamo pienamente d’accordo, le questioni di cui tenere conto sono due. La prima riguarda la presenza di Futures che siano regolati negli USA su queste crypto. È una presenza necessaria, almeno secondo gli ultimi intendimenti di SEC.
La seconda questione è che non tutti i token e le crypto alt sono da considerarsi come security.
Ci sono altri esempi, quelli di coin e token che mai SEC ha inserito nel novero delle security non registrate. Abbiamo già parlato di Dogecoin qui con un’analisi del nostro Gianluca. Potremmo anche parlare di Litecoin, Bitcoin Cash e di tanti altri coin che mai sono finiti sotto osservazione da parte di SEC.
A nostro avviso dunque, limitare la questione a Solana racconta soltanto una parte della storia. E presto potremmo avere evoluzioni, per quanto non così a breve, su nuovi ETF.
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