Alle 14:30 ora italiana sono arrivati diversi dati dall’economia USA. Dati di un certo spessore che partono dal Prodotto Interno Lordo e guardano anche ai prezzi PCE, per una sintesi sullo stato attuale (finanziario e economico) dell’arte negli Stati Uniti che aumenta gli spiragli per tagli ai tassi. Sono tutti o quasi infatti dati negativi sull’andamento dell’economia. La risposta per il momento è arrivata, in termini positivi, da Bitcoin, che si è spinto sopra quota 68.000$ all’interno di quella che si era aperta come una giornata piuttosto complicata per il mondo crypto.
Sembra però che l’economia USA abbia addirittura più preoccupazioni concrete del mondo crypto: PIL sotto le aspettative, vendite anche, spesa dei consumatori più bassa di quanto avessero previsto gli analisti. E anche i prezzi PCE core sono sensibilmente al di sotto delle aspettative.
Nel complesso sembrerebbe una situazione ideale per tornare a parlare di tagli ai tassi di interesse, con l’economia in rallentamento e i prezzi anche. Una questione che continueremo a analizzare sul nostro Canale Telegram Ufficiale, insieme ai nostri lettori e alla nostra redazione.
La situazione a livello macro continua a dimostrarsi come complicata e incerta. Sono infatti arrivati diversi dati in grado di sconfessare i falchi, ovvero coloro i quali vorrebbero tassi alti ancora più a lungo.
Il PIL USA cresce dell’1,3%, contro previsioni già modeste in quota +1,6%. Male anche le vendite, con una crescita dell’1,7% contro un preventivato +2,0%. Male anche i profitti corporate, a -1,3% contro invece una crescita prevista a +3,9%.
La sintesi di questi dati è che l’economia, pur non andamento negativo, sta rallentando. E che dunque il quadro sul quale si basavano le ultime decisioni di Federal Reserve sul mantenimento di tassi alti a lungo, starebbe finalmente venendo meno.
Bitcoin ha risposto con un timido ritorno sopra i 68.000$, che dovrà però essere confermato durante tutta la turata della sessione di scambi negli Stati Uniti. Il resto del settore rimane più o meno fermo o in scia di Bitcoin, testimoniando comunque uno scarso appetito per il rischio nonostante i dati dovrebbero spingere il contrario.
PCE leggermente sotto le aspettative, ma comunque su livelli importanti – +3,3% – segno che nonostante l’economia stia rallentando, non sembra che la situazione aumento dei prezzi sarà risolto sul breve periodo.
Il 2024 verrà ricordato come l’anno più incerto sotto il profilo dei dati macro. Le previsioni vengono spesso smentite e i dati si susseguono indicando di volta in volta traiettorie inverse. C’è grande incertezza, mentre tutti o quasi sono convinti di trovarsi alla fine del ciclo restrittivo da parte di Federal Reserve. Un ciclo restrittivo che dovrà essere però tenuto in piedi fino a quando non si sarà sensibilmente tornati in quota 2% per l’inflazione.
Nell’incertezza più totale anche per i mercati cosiddetti classici, non possiamo che aspettarci la stessa incertezza anche per quanto riguarda i mercati crypto, ai quali però va riconosciuto di aver tenuto botta anche quando tutti si sarebbero aspettati una fuga gambe in spalla dai cosiddetti asset di rischio.
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