La legge sulle crypto che gli USA attendono ormai da tempo deve arrivare in Senato prima delle elezioni. Non si tratta di un programma, ma del desiderio – confessato a Bloomberg – da Patrick McHenry, uno dei politici USA più aperti verso il mondo crypto, e uno di quelli che stanno dando battaglia ad ogni livello della politica USA proprio a favore del settore.
Un po’ di contesto: si parla del già discusso FIT21, un framework legale che attribuirebbe i poteri sul grosso del mercato crypto a CFTC, l’agenzia governativa che si occupa di commodity e che non solo è in genere più morbida verso i mercati, ma anche meno poteri (e leggi dure) da rispettare.
Per aggiungere ulteriore contesto: per il grosso dei commentatori e degli analisti sembra difficile che la legge, che è stata già votata da un’ampia maggioranza alla camera bassa, arrivi in Senato prima di gennaio. McHenry però, che ha già annunciato il suo ritiro dalla scena politica, vorrebbe fare prima.
Tra il dire e il fare, soprattutto quando di mezzo ci sono interessi politici non sempre convergenti, c’è un mare piuttosto profondo. Questo però non sembrerebbe preoccupare Patrick McHenry, Repubblicano che è da sempre tra gli alfieri del mondo crypto e Bitcoin ai piani alti della politica USA.
È lui uno dei principali animatori del FIT21, gruppo di leggi che renderebbe il grosso delle criptovalute commodity e dunque asset da regolamentare sotto l’ombrello della più tollerante CFTC. Un colpo duro, durissimo a SEC, con Gary Gensler che ha manifestato le sue preoccupazioni all’interno di una lettera inviata al Congresso.
Congresso che però, almeno fino ad oggi, non sembra essersene preoccupato granché: il FIT21 è passato con una maggioranza molto ampia e ha visto una parte considerevole dei democratici schierarsi con i repubblicani a favore del gruppo di norme.
McHenry a questo punto, e sfruttando il momento, vorrebbe lanciare la votazione al Senato prima delle votazioni, ovvero appunto prima di novembre. Tempi stretti, forse troppo stretti e che costringeranno McHenry a cercare ulteriori appoggi, in un Congresso però che negli ultimi tempi si è dimostrato essere più che aperto alle richieste del mondo crypto, per dirette o intermediate che siano.
A corredo del FIT21 c’è anche una legge sulle stablecoin negli USA, una legge sulla quale l’accordo sembrerebbe essere più complicato e che qualcuno vorrebbe appunto accorpare alla votazione sul FIT21.
Cosa che probabilmente non succederà, così come sarà difficile vedere il programma di Patrick McHenry applicato, con le votazioni prima… di novembre. Staremo a vedere: intanto qualcosa si muove, ed è quel qualcosa che metterebbe fuori gioco o quasi Gary Gensler e i suoi successori.
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