Anche la principale associazione bancaria degli Stati Uniti, la ABA, ha provato a far desistere Joe Biden dall’ultimo attacco frontale al mondo crypto. Il contesto è quello del veto alla cancellazione della SAB 121, norma introdotta da SEC e che rende pressoché impossibile per gli istituti bancari strutturati offrire servizi di custodia di asset digitali. E dunque di criptovalute.
L’associazione, che non ha storicamente un buon rapporto con il mondo crypto, sembrerebbe aver cambiato orientamento, probabilmente con la complicità della sempre maggiore istituzionalizzazione del mondo crypto, anche in seguito all’approvazione degli ETF su Bitcoin e, più tardi, su Ethereum.
Una battaglia che dunque vede Joe Biden su un fronte – insieme ad un manipolo dei generali dell’esercito anti-crypto di Elizabeth Warren- e che dall’altro vede non solo il mondo crypto, ma a questo punto – e leggendo la lettera di ABA, anche il mondo bancario. Una situazione che è cruciale per il mondo crypto e che si meriterà il nostro approfondimento.
La guerra continua, che ci porterà fino a novembre
Per quanto metaforicamente, pur sempre di guerra si tratta. Da un lato il mondo crypto, che trova forse per la prima volta il supporto anche da parte del settore bancario classico. Dall’altro invece l’amministrazione Joe Biden, che spinto da una frangia del Partito Democratico, quella capitanata da Elizabeth Warren, ha cercato di assestare l’ultimo colpo al mondo crypto.
La storia del SAB 121 dovrebbero ormai conoscerla tutti i nostri lettori: si tratta di una norma che rende così difficile, cervellotica e costosa la custodia di crypto e Bitcoin per conto dei clienti da renderla pressoché impossibile per certi operatori istituzionali.
La norma è stata introdotta da SEC, che ha il potere di farlo, ed è stata poi bocciata dal Congresso, con il voto anche di una parte rilevante di membri del Partito Democratico, nonostante Joe Biden avesse minacciato di esercitare i suoi poteri di veto.
Poteri di veto che sono stati effettivamente esercitati e che riaprono una guerra frontale, nonostante in diversi tra i commentatori credessero in una svolta positiva, dopo l’approvazione sugli ETF Ethereum.
E arriviamo alla lettera di ABA, che è la più importante delle associazioni di categoria. Una lettera inviata direttamente alla Casa Bianca, contestando punto per punto l’impianto della SAB 121.
Un problema per i consumatori
Il cuore della lettera di ABA – che puoi leggere qui in lingua inglese – parla di questioni che dovrebbero interessare, almeno secondo la loro opinione, tutti.
La lettera è stata tra le altre cose firmata anche dal Bank Policy Institute, il Financial Services Forum e la Security Industry and Financial Markets Association.
Proibire alle organizzazioni bancarie regolamentate da offrire servizi di custodia degli asset digitali su larga scale danneggia gli investitori, i consumatori e in ultimo il sistema finanziario, con il mercato che sarà limitato a società che offrono custodia senza la supervisione e le salvaguardie delle organizzazioni bancarie regolamentate a livello federale.
Dalla lettera di ABA alla Casa Bianca
Lettera che però per il momento è rimasta lettera morta. Come è noto Joe Biden ha opposto il suo veto, riaprendo una battaglia che sembrava conclusa.
Quel che conta però per ora – per chi vuole vedere il bicchiere mezzo pieno – è che il fronte anti-Gensler è ormai trasversale. E include non solo società crypto, ma anche le principali banche USA.