C’è già un segnale chiaro per gli ETF Ethereum che saranno lanciati forse questo mese, forse il prossimo, sulle borse USA. Non c’è alcuna intenzione, da parte dei gestori, di fare sconti agli altri e sarà – come già accaduto per gli ETF Bitcoin – una lotta alle commissioni più basse. Una lotta che escluderà dalla possibilità di fare profitto diversi gestori e che – almeno secondo la nostra analisi – è dietro l’abbandono di ARK.
È un buon segnale però sia per gli investitori sia per gli appassionati: pur di portarsi a casa una fetta di questo mercato, i gestori più importanti del mondo sono pronti a ridurre, se non a azzerare, i loro profitti. Un segnale di forza di questo mercato e un segnale anche della rilevanza che questo ha ormai raggiunto anche ai piani alti di Wall Street.
Ed è proprio sulle commissioni che si giocherà il prossimo round di aggiornamenti. Aggiornamenti che, nel caso di via libera da SEC, potrebbero già arrivare questa settimana, per poi ottenere l’ok per il lancio e dunque per il trading sulle principali piazze USA.
Una lotta all’ultimo centesimo per gli ETF Ethereum
A prendere in contropiede tanto il mercato quanto gli analisti è stata Franklin Templeton, che ha già comunicato che anche per l’ETF su Ethereum prenderà commissioni dello 0,19%. Sono commissioni decisamente basse, anche tenendo conto del fatto che per gli asset digitali di questo tipo ci sono costi di custodia ai quali deve fare fronte il gestore stesso.
Sono le stesse commissioni che abbiamo visto sugli ETF Bitcoin e che testimoniano come ci si stia preparando ad una lotta senza quartiere, per accaparrarsi più capitale possibile anche a scapito dei concorrenti.
Con Franklin Templeton che partirà da un livello ritenuto generalmente basso di commissioni, gli altri non potranno fare di più e dovranno con ogni probabilità seguire lo stesso input e riproporre gli stessi piani di commissioni proposti per Bitcoin. E questa volta dovranno farlo tra le altre cose con un capitale da raccogliere che sarà certamente più basso.
La questione Grayscale sulle commissioni
Grayscale convertirà il suo Trust Ethereum in ETF. Un trust che parte addirittura da livelli di commissioni maggiori rispetto a quello Bitcoin. Si parte da 2,5% che il gruppo potrebbe decidere di ridurre al fine di non ripetere quanto accaduto appunto in precedenza.
Chissà inoltre se si farà in tempo a lanciare gli ETF Mini Ethereum, sempre di Grayscale, che potrebbero avere delle commissioni decisamente più basse.
Sarà questo comunque uno dei punti di discussione più accesi, in settimana, su questi nuovi prodotti. Prodotti che appunto sono già oggetto di una guerra senza quartiere tra i gestori.