Di Bitcoin ce ne saranno al massimo 21.000.000. E questo dovrebbero ormai saperlo tutti. Di questi una parte sono irrimediabilmente persi (i proprietari hanno perso le chiavi) e… 300.000 sono ora nell’ETF di Blackrock. Con i dati di ieri è stata superata una soglia certamente simbolica, ma che racconta effetti concreti dell’arrivo di un gigante della finanza nel mondo degli investimenti Bitcoin.
In molti si preoccuperanno di quanto sta avvenendo, dimenticando forse che il possesso di più dell’1% (ma anche fosse il 50% poco cambierebbe) non attribuisce alcun potere speciale.
Ed è proprio in virtù di queste preoccupazioni che ci muoveremo lungo un approfondimento per voi lettori, per raccontare un po’ cosa sta succedendo ai piani alti, anzi altissimi della finanza internazionale. Una finanza internazionale sempre più ghiotta di Bitcoin, che sta però – almeno in questo caso – comprando per i propri clienti.
Non 300.000$, ma 300.000 Bitcoin. Parliamo dell’1,4% circa di tutti i Bitcoin che saranno mai in circolazione. Un numero impressionante già di per sé e che diventa ancora più rilevante tenendo conto del fatto che il prodotto in questione, l’ETF di BlackRock, è sul mercato da meno di 5 mesi.
Larry Fink, il CEO di BlackRock, aveva parlato in pubblico di una domanda consistente per questo asset. Domanda che però forse neanche lui si sarebbe immaginato su questi livelli. 300.000 Bitcoin non sono più disponibili sul mercato, per quanto nei giorni di afflusso negativo qualcuno potrebbe ritornarci.
Giorni di afflussi negativi che però mancano da 18 giorni di trading, filotto positivo che è il più lungo da quando questi prodotti esistono nel loro complesso. Segno che l’appetito dei grandi fondi non è terminato e che anzi potrebbe avere ancora accelerazioni improvvise.
In tanti sono arrivati nel mondo di Bitcoin con una forte avversione per il mondo della finanza tradizionale – e storcono giustamente il muso a vedere un player che è la quintessenza della finanza tradizionale aver accumulato così tanti Bitcoin.
Sul tema ripeteremo qualche considerazione già fatta in passato e che a nostro avviso rimane fondamentale per capire la situazione.
Né sulle decisioni presenti né su quelle future. Né sulle implementazioni o sul rigetto delle stesse. Avere tanti Bitcoin non permette neanche di fare da validator, essendo un protocollo in Proof of Work.
Può certamente non piacere, ma non si può scegliere chi compra Bitcoin. È parte dell’essenza di Bitcoin, che vale anche quando a comprare è qualcuno che potrebbe non piacere. Ammesso che BlackRock sia poi quel player da tenere a distanza che in molti ritengono che sia.
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