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Crypto: in UK è boom di DIPENDENZA da trading. Parla la dirigente del sistema sanitario nazionale

Crypto dipendenza? Nel Regno Unito sarebbe già un problema per il sistema sanitario nazionale.
3 mesi fa
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Il trading crypto? Può essere una delle forme di dipendenza dal gioco, almeno secondo l’allarme di Amanda Pritchard, che è a capo di NHS, il servizio sanitario nazionale del Regno Unito. Un allarme che molti non prenderanno sul serio, ma che nondimeno finirà per aprire ulteriori dibattiti pubblici sulla natura di certe operazioni, sulla natura di certi tic e di certe passioni che poi in realtà passioni non sono.

Amanda Pritchard ne ha parlato pubblicamente in quel di Manchester, davanti ad una platea composta principalmente da direttori sanitari del sistema pubblico britannico, ricordando al tempo stesso la sempre maggiore attenzione della sanità proprio verso i problemi di gioco. Problemi di gioco che… troverebbero sofgo sempre più frequentemente, secondo quello che afferma la dirigente pubblica, nel trading di criptovalute.

Un problema che sarebbe sia personale, sia per il sistema in quanto tale, perché come ricordato appunto da Amanda Pritchard, almeno nel Regno Unito starebbe poi al sistema pubblico farsi carico delle cure e anche delle spese.

Un ulteriore attacco al mondo crypto o un problema che esiste?

Il trading di criptovalute come sfogo della dipendenza da gioco? È questo quello che sembrerebbe pensare la massima dirigente di NHS, il sistema sanitario pubblico del Regno Unito, Amanda Pritchard, la quale ha affermato:

Spuntano sempre nuove opportunità per i più giovani per diventare dipendenti dal gioco d’azzardo – inclusi i mercati crypto non regolamentati.

Amanda Pritchard, NHS

Qualcuno, tra i più acuti tra i nostri lettori, troverà certamente curioso l’aver aggiunto il non regolamentati, come se gli investimenti in borsa, che avvengono invece in contesti più regolamentati non abbiano creato gli stessi problemi. E verrebbe anche da chiedersi se ci sia l’intento di attaccare un settore – al netto di problemi di gioco che qualcuno certamente avrà – e di tutelarne altri che piacciono ovviamente di più a certi piani.

Tuttavia la questione rimane, e sarà con ogni probabilità uno dei prossimi vettori di attacco verso un mondo, quello crypto, che evidentemente piace poco soprattutto alla vecchia generazione.

In attesa dei dati

Con il sentito dire non si possono prendere decisioni né fare analisi che abbiano una qualunque utilità. Con un velo di preoccupazione, dato che la questione è piuttosto seria quando si parla di dipendenza da gioco, aspettiamo di vedere chi, come e quando abbia già sofferto di questi problemi nel Regno Unito.

E chissà se non ne sentiremo parlare anche in Italia e in Europa continentale, con il mondo crypto che non sembra perdersi nessuno spunto per essere considerato una iattura per il vivere civile.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

Vedi Commenti

  • "Qualcuno, tra i più acuti tra i nostri lettori, troverà certamente curioso l’aver aggiunto il non regolamentati"
    Esatto, ma senza neanche bisogno di essere poi tanto acuti: virtue signaling a manetta quando si parla di crypto, e poi c'è il gioco d'azzardo "regolamentato" (come se questo cambiasse la natura della cosa) o addirittura quello proprio statale che viene proprio sponsorizzato, almeno qui in Italia, non so in UK ma non penso la situazione sia molto diversa.
    Se i soldi finiscono nelle nostre tasche e non intaccate i nostri strumenti di controllo potete tranquillamente rovinarvi, va tutto bene. Se no attenzione, è allarme.
    La solita bieca ipocrisia di m***a dei "regulators" e gentaglia che ci gravita attorno, con tutt'altri fini e incentivi dietro.

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  • Non c'è bisogno di aspettare i dati
    se una conformazione con alta percentuale di profitto si può verificare in qualunque momento e nel caso delle cripto 7su7 h24
    questo basterà per far stare incollati ai grafici e cio crea una forte dipendeza

    non ho assolutamente problemi ad ammettere che pur non avendo mai avuto alcuna dipendenza vedi fumo alcol "cibo", gioco d'azzardo e simili

    da voler semplicemente investire e oldare per potermi deicare al mio lavoro da programmatore libero professionista, sono cascato anchio in questa trappola, e mi ritrovo costantemente a guardare i grafici

    il trading è una droga quello cripto è una droga h24 7su7
    sfido chiunque a dimostrare il contrario

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