È la rivincita dei tori, per quanto i fondamentali siano cambiati poco e nonostante Bitcoin, al centro di un recupero assai più modesto, stia perdendo terreno rispetto al resto del mercato. È un pomeriggio molto strano quello che si è aperto con la sessione americana, che però siamo certi che non mancherà di sollevare i più preoccupati dai recenti andamenti del mercato.
Volano Pepe, WIF, Bonk, ma anche AAVE, Fetch.AI e il gruppo legato all’intelligenza artificiale, nonché le crypto che avevano perso di più all’interno delle ultime sessioni. Tutto questo mentre l’indice fear and greed, che indica un po’ la paura dei mercati, rimanga su livelli più vicini alla paura che all’avidità.
Prima però di parlare di sereno tornato sul mondo crypto, vediamo insieme cosa sta succedendo e perché potrebbe essere o meno una fase che andrà a prolungarsi.
E un bel pomeriggio per chi investe in crypto. Volano infatti tutti o quasi i meme token, insieme alle cripto legate all’intelligenza artificiale e a qualche altro progetto secondario ma che era stato punito in modo importante dall’ultima ondata bearish che aveva travolto il mercato.
La migliore della giornata in top 100 è Pepe, che incassa un +20% nel giro di 24 ore, confermando il grande stato di salute degli asset ragionevolmente ritenuti più di rischio. Ottima anche la performance di WIF, di Bonk, di Floki, a conferma di un settore meme sugli scudi.
Tra le criptovalute considerate più serie, AAVE incassa un +15%, mentre fanno altrettanto bene Arweave, quelle legate all’AI e Jupiter.
Pesa forse la buona performance di NASDAQ Composite Index, per quanto invece glòi altri indici USA non siano granché ben disposti verso i rialzi, con SPX500 che porta a casa un modesto +0,30%.
In parte sì, con un rallentamento dell’indice che segue i prezzi immobiliari negli USA, per un dato che potrebbe essere importante al fine di valutare la possibilità che Fed intervenga con dei tagli ai tassi di interesse.
Poco prima dell’apertura dei mercati si è espressa anche Bowman di Fed, che ha ricordato al mondo di essere più che disposta a rialzi dei tassi laddove questi dovessero dimostrarsi come necessari per il ritorno dell’inflazione su livelli vicini al 2%.
Qualcosa che però non sembrerebbe aver funzionato nel limitare sia il recupero di tutto il comparto crypto, sia di una parte importante dell’azionario USA.
Del gruppo di testa è notevole la performance di Solana, che fa registrare in 24 ore un rialzo del 10% circa. Bene anche Ethereum, vicina a un +4% in attesa dell’ok all’ETF.
Meno bene Bitcoin, che paga una fase piuttosto complicata di mercato e che è nel corso dell’ultima settimana l’unica a non essere in positivo, insieme a Ripple, della top 10.
Una fase di mercato particolare, contraddistinta anche da un rientro di una dominance BTC ormai fuori controllo da tempo. Le tensioni sui mercati però rimangono, per quanto la capatina sotto i 60.000% sia durata tanto quanto il battito d’ali di una farfalla.
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