Il boom fatto registrare da $SOL di Solana, in controtendenza dalle gesta di Bitcoin, ieri è imputabile, almeno in parte, a Blinks – nome che sta per blockchain links – che potrebbe allargare di molto gli scopi di Solana, anche al mondo del cosiddetto Web2. Rivoluzione? Forse è esagerato parlarne in questi termini, ma è certamente una funzionalità interessante e che potrebbe – con il giusto supporto – aiutare a diffondere il verbo di Solana.
Di cosa si tratta? In breve: una API che permette di generare link ai quali corrispondono delle azioni sulla chain di Solana. Se la cosa non ti è chiara, continua nella lettura di questo approfondimento per saperne di più e per capire anche che tipo di impatto potrebbe avere.
Anche se il mercato è relativamente fermo e in cerca di direzione, c’è tanto che viene costruito sia sulle chain principali sia su quelle secondarie. E l’arrivo di Blinks è l’ennesima testimonianza di quanto di buono si stia facendo.
Solana ne ha fatta un’altra delle sue. Arriva Blinks, un sistema che permette di creare link che possono essere utilizzati sul Web2 per compiere azioni sul network di Solana.
Immaginate di poter creare un link che compia determinate azioni una volta cliccato: dal trasferimento di asset ad azioni più complesse – e di poterlo appunto integrare direttamente in tutto ciò che è Web2: dalle App centralizzate classiche ai siti web, passando anche per i QR Code e per ogni possibile rappresentazione di un link classico.
È questo – molto in soldoni – quello che Blinks è in grado di offrire al mondo del Web2. I vantaggi, ovviamente, sono per Solana, che avrà una modalità per integrarsi con tutti i siti web, le App (centralizzate) e tutto il resto del web di vecchia generazione in modo relativamente semplice, senza mettere mano a smart contract e rendendo l’intero processo più semplice.
Ed è stato raccolto dai nomi “noti” del mondo Solana. Da Phantom a Jupiter, passando poi per Helium, sanctum, Meteora e altri.
Sarà inoltre facile sviluppare soluzioni ricorrendo a quanto viene offerto da Dialect, che è già disponibile sia per le demo sia per iniziare a sviluppare soluzioni concrete e subito operative.
Se il progetto dovesse effettivamente prendere piede e vedere dei buoni livelli di utilizzo, altre chain proveranno ad emularne le funzionalità.
Ci sono poi chain, pensiamo a ICP, che hanno preso già scelte più radicali e integrate per far comunicare Web2 e Web3. Vedremo come si evolverà l’intero quadro e quali saranno i risultati di questa importante innovazione targata Solana.
Semplicità? Ok. Facilità di integrazione? Ok. Funzionalità interessanti? Ok. Sarà questa la killer App che permetterà a Solana di emergere rispetto ad una concorrenza comunque agguerrita?
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