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21Shares: secondo ETF Spot per Solana! Arriva a SEC richiesta di approvazione. Pressioni in AUMENTO

Arriva una seconda richiesta di approvazione per gli ETF Spot su Solana. La invia 21Shares.
10 mesi fa
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Non abbiamo dovuto aspettare molto. Dopo la richiesta inviata ieri da VanEck, oggi arriva quella di 21Shares. Il gruppo, che già gestisce un ETF su Bitcoin negli USA e che è in attesa dell’ok definitivo per quello su Ethereum, ha appena inviato il form S-1 a SEC.

È uno dei due documenti che i gestori devono farsi approvare per lanciare prodotti finanziari negli Stati Uniti, seguendo una trafila che i nostri lettori ormai consoceranno dopo aver seguito per mesi quella su Ethereum e anche su BTC.

Vedremo se ora arriveranno anche altri gestori, dopo che hanno proceduto in questo senso sia VanEck sia 21Shares, storicamente tra i primi a muoversi per tutto quello che è cripto.

Arriva un’altra richiesta per un ETF su Solana Spot negli USA

Prima VanEck, come vi abbiamo già raccontato ieri su queste pagine, ora anche 21Shares. Il gruppo – da molto attivo nel mondo crypto e con una miriade di prodotti attivi anche in Europa – ha appena inviato il form S-1 per richiedere l’approvazione di un ETF Spot su Solana. Sarà in tutto e per tutto un prodotto identico a quelli su Bitcoin e Ethereum che sono stati già approvati (con il secondo che dovrebbe raggiungere i mercati a breve).

Avranno infatti in cassa token $SOL autentici e non si limiteranno a replicarne il prezzo. È una buona notizia per Solana, che si conferma così come prossima papabile criptovaluta a finire in prodotti strutturati e aperti al grande pubblico negli Stati Uniti d’America. Prodotti che almeno nel caso di Bitcoin hanno riscosso un enorme successo in termini di raccolta di capitale.

Nota bene: siamo nelle prime fasi per il lancio di questi prodotti

Secondo il grosso degli analisti ci vorrà del tempo prima di vedere questi prodotti lanciati sui mercati. Qui abbiamo spiegato in dettaglio perché, con tutte le questioni legali e tecniche che ancora gravano sulla vicenda crypto secondarie negli USA.

Si tratta, a scanso di ogni equivoco, di un ottimo segnale, che riteniamo essere un primo passo verso l’apertura al mondo crypto da parte della finanza che conta. Finanza che conta che, piacerà o meno, ha capitali a sufficienza per imprimere una svolta positiva sia in termini di prezzo, sia in termini di credibilità, al settore.

Il cammino sarà certamente lungo, tenendo conto dell’ennesimo colpo di cosa di SEC ai danni di un importante ecosistema, quello di Ethereum, con la causa intentata a Consensys.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

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