C’è una teoria che abbiamo maturato in redazione dopo aver guardato i dati che riguardano gli ETF Ethereum e più in generale i prodotti strutturati per i mercati che hanno in cassa $ETH, proprio in attesa del lancio negli USA. Ed è una teoria semplice, ma che a noi convince. Ethereum – proprio in attesa di questi prodotti – potrebbe aver subito pressioni importanti al ribasso, perché in realtà diversi dei grandi operatori si stanno preparando al lancio degli ETF USA.
Messa così potrebbe sembrare un po’ contorta, e quindi ti offriamo una spiegazione breve di quanto riteniamo sia giusto guardando ai numeri: c’è chi sta vendendo ETF in altre giurisdizioni preparandosi così a rientrare su quelli USA, che potrebbero essere enormemente più convenienti sia in termini di liquidità che di commissioni.
Una questione che andremo ad analizzare insieme a voi anche sul nostro Canale Telegram, un canale dove oltre a ricevere notizie sul mondo crypto prima che queste muovano i mercati, potrai anche porre domande direttamente alla nostra redazione.
I dati sono quelli raccolti da Coinshares e parlano per la settimana che si è appena conclusa di una fuoriuscita di circa 60 milioni di dollari dagli ETF che sono già quotati in altre giurisdizioni soltanto nell’ultima settimana.
La settimana precedente si erano avuti outflow per altri 58 milioni di dollari, cosa che ha portato in negativo complessivamente questi prodotti anche nel calcolo da inizio anno.
Possiamo sviluppare due teorie a riguardo: la prima è che in realtà gli ETF su Ethereum stiano facendo male, o almeno abbiano fatto male seguendo quelli su Bitcoin, che arrivano comunque da un periodo buio. La teoria funzionerebbe se non fosse che nel corso dell’ultima settimana però abbiamo visto il rimbalzo di quelli su BTC, che hanno chiuso in positivo, seppur di poco (10 milioni circa).
La nostra teoria è che in realtà alcuni degli operatori più importanti potrebbero aver liquidato le loro posizioni in vista dell’arrivo degli ETF Ethereum negli USA. Saranno ETF con Ethereum effettivi in cassa e che al tempo stesso avranno delle commissioni molto più abbordabili.
È una teoria definitiva? No, ma abbiamo dei segnali che sarebbero pronti a corroborarla: da quando infatti sono stati lanciati gli ETF su Bitcoin negli USA, quelli nelle altre giurisdizioni hanno sofferto in modo importante, segno che i prodotti sulle piazze USA piacciono di più a tutta una serie di investitori di altro profilo.
Vuol dire che il lancio degli ETF Ethereum negli USA potrebbe recuperare il terreno perso – per quanto le somme in fuoriuscita non siano così importanti rispetto ai volumi generali di Ethereum – e che forse abbiamo anticipato quel ciclo che vede una rotazione di capitali dai prodotti europei verso quelli USA.
In soldoni, una buona notizia per Ethereum, che a nostro avviso non ha ancora sfruttato completamente l’arrivo degli ETF. La prova del nove, comunque, ci sarà quando questi prodotti saranno finalmente disponibili sulle borse USA.
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