Sarà un’altra giornata di vendite per il governo tedesco, che a partire da questa mattina ha trasferito un’altra fetta di Bitcoin presso diversi exchange tra quelli che aveva già utilizzato nei giorni passati per la vendita dei BTC ottenuti tramite un famoso sequestro. Si scende sotto quota 44.000 BTC in portafoglio, per delle vendite graduali che sembrerebbero avere massima attenzione per un eventuale impatto sui mercati.
Sono stati trasferiti di nuovo 150 BTC a Btstamp, 100 a Coinbase, 550 verso un non meglio precisato wallet, 32,74 verso Kraken, 361 verso un wallet segnalato come appartenente a Flow Traders. Si continua dunque con trasferimenti grosso modo della stessa misura di quelli che abbiamo visto negli scorso giorni.
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Germania continua a trasferire Bitcoin verso gli Exchange
Con quelli di oggi, siamo a ancora più di 1.000 Bitcoin che escono dalle casse del portafoglio della Repubblica Federale Tedesca e che finiscono su exchange. La strategia, dopo giorni di vendite, sembrerebbe essere chiara: mandarne circa il 2% del totale ogni giorno verso gli exchange per poi venderli.
A muoversi è un governo che ha uno dei tesoretti in Bitcoin più importanti al mondo, che nel momento in cui scriviamo ammonta a circa 43.459 Bitcoin, poco meno di 2,7 miliardi di dollari al valore attuale.
Una somma importante anche per un paese ricco come la Germania, che man man cercherà di liquidare per avere in cassa degli euro e non Bitcoin. Scelta che probabilmente non piacerà ad almeno una parte dell’elettorato, ma che nondimeno per legge sembrerebbe essere necessaria.
- Una strategia corretta?
Quella di vendere poco a poco? Probabilmente sì. Il governo tedesco non potrebbe certamente massimizzare gli introiti vendendo in un colpo solo una quantità di Bitcoin che sono certamente in grado di muovere i mercati.
Curioso però il fatto che continui a mandarli poco per volta a più exchange: l’obiettivo è probabilmente quello di non innescare il panico con grossi trasferimenti.
Quanto peserà sui mercati?
Se la Germania dovesse tenere questo ritmo, probabilmente poco o nulla. L’interesse da parte dei trader per questo tipo di movimenti è stato per ora prossimo allo zero, così come non abbiamo assistito a grossi movimenti di prezzo in concomitanza con i trasferimenti.
Tra le altre cose immaginiamo che gli exchange coinvolti stiano offrendo servizi articolati di vendita, con script che vendano poco a poco avendo così il minimo impatto possibile. È d’altronde così che si muovono per clienti particolari che devono muovere grosse cifre, in acquisto o in vendita.