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SEC ANGOLO

Coinbase, Ripple e Binance mettono SEC nell’angolo. La vittoria è alla portata del mondo crypto

SEC è nell'angolo? Coinbase passa al contrattacco sfruttando l'aiuto di Binance.

Così lontani, ma così vicini. Il caso di Binance contro SEC potrebbe dare una mano anche ad altri due casi impostanti, all’interno dello scontro tra mondo crypto e l’agenzia guidata da Gary Gensler. Una situazione che inizia a farsi complessa per SEC, all’interno di una gestione, quella Gensler, che verrà probabilmente ricordata come una gestione dai incubo sia per il comparto crypto, sia al tempo stesso per l’agenzia in questione.

Cosa sta succedendo? Il giudice della causa SEC contro Binance ha stabilito, come vi avevamo già raccontato sul nostro Canale Telegram, che le vendite secondarie di $BNB, ovvero quelle che avvengono sugli exchange, non possono essere considerate vendite di security, seguendo appunto l’interpretazione del giudice Analisa Torres, che così aveva stabilito all’interno della causa SEC v. Ripple. E se questa dovesse diventare l’interpretazione maggioritaria nel sistema legale americano, le cause di SEC anche contro Coinbase (e Ripple di nuovo) ne uscirebbero fortemente ridimensionate.

Un buon segnale, legale, per il settore, che intanto si aspetta dalla prossima presidenza, a prescindere dal colore della stessa, un segnale forte di cambiamento in termini di atteggiamento nei confronti del mondo crypto.

Anche Coinbase cavalca la decisione “Binance”

Sono tre cause diverse, ma si basano in larga parte su un impianto accusatorio identico. E SEC potrebbe aver incassato una sconfitta decisiva proprio dalla causa contro Binance. Per capire cosa sta succedendo però sarà il caso di fare qualche passo indietro, per capire come si sta muovendo SEC e come stanno rispondendo exchange e progetti crypto che stanno affrontando queste complicate cause contro l’agenzia.

  • Le vendite sul mercato secondario

SEC contesta sia a Coinbase che a Binance di aver venduto security, ovvero contratti di investimento, non registrati. Nello specifico si tratta di un nucleo di criptovalute (tutte praticamente, escluse quelle in PoW, più Bitcoin e Ethereum) che sono state sempre disponibili da questi intermediari.

Una contestazione da parte di SEC che però non è legge: nel sistema americano, le agenzie devono comunque sostenere quanto affermano in tribunale ed è quello che sta succedendo, da più di un anno a questa parte, nei confronti di Coinbase e Binance. E la questione, anche se solo indirettamente, riguarda un altro caso importante, quello di Ripple sempre contro SEC.

  • Cosa hanno detto i giudici nel caso SEC v Binance?

Hanno affermato che le vendite di BNB non sono vendite di security sul mercato secondario, lasciando spazio ad un ragionamento molto interessante per quanto riguarda le cause di cui sopra. Se le vendite sul mercato secondario di BNB non sono security, perché dovrebbero esserlo con le altre criptovalute?

E da qui sono partite delle lettere alle corti, dove si indica quanto avvenuto nel caso Binance, affinché appunto i giudici delle altre cause ne tengano conto.

Settore compatto? Forse no, ma…

Il settore forse non è ancora granché compatto intorno a queste vicende, ma non per questo non può darsi indirettamente una mano. Ed è proprio da qui che si dovrà ripartire, con ogni probabilità, nella lotta contro un’agenzia che i principali operatori di mercato ritengono troppo aggressiva.

Vedremo se il trio Ripple, Coinbase e Binance sarà in grado – nel complesso – di riportare una vittoria che sarebbe storica e che chiuderebbe probabilmente per sempre i conti tra SEC e il mondo crypto.

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