Cosa sta avvenendo dietro le quinte del mercato delle criptovalute? Recuperando diversi dati on chain, anche con l’aiuto di servizi esterni, abbiamo individuato 5 segnali interessanti dei quali discutere per capire cosa sta succedendo e quali sono stati gli atteggiamenti di diversi operatori di mercato.
Dall’andamento delle stablecoin fino alla situazione dei miner in termini di ritorni sull’hashrate che mettono a disposizione, passando dalle commissioni su Ethereum e ad altri fattori che individuano come sta muovendo il mercato, cosa sta effettivamente accadendo e quali siano eventualmente i pericoli che potremmo ancora correre.
Come sempre, il nostro Canale Telegram ti aspetta per discutere tutte le ultime e più importanti notizie che arrivano dal mercato, insieme ai dati e alle analisi che trovi solo su Criptovaluta.it.
Non è una buona giornata e più in generale non è un buon momento per i prezzi del mondo crypto. Con i mercati USA che oggi sono chiusi per il 4 luglio, è un buon momento per fermarsi ad analizzare cosa sta succedendo sul mercato da diversi angoli.
Le stablecoin sono il carburante per gli acquisti e sono in genere un buon indicatore dell’entusiasmo che circonda il settore. Negli ultimi 30 giorni il computo totale delle stablecoin in circolazione è fermo, come dimostra il grafico fornito da The Block.
In 30 giorni abbiamo aggiunto poco più di 1,7 miliardi di dollari alla capitalizzazione complessiva, numero in verità assai modesto, in linea con quello di maggio ma lontani da quelli di aprile, quando il settore aveva aggiunto oltre 6 miliardi. È segno di un entusiasmo che manca mentre ci si avvicina all’estate e che è stato quasi certamente condizionato da una lunga fase di movimenti laterali.
Rispetto al massimo di inizio anno, siamo sotto di quasi il 15%, per quanto il dato sia fondamentalmente instabile e vari anche giorno per giorno.
Meno indirizzi attivi nonostante l’arrivo di Rune – che sta comunque occupando una parte rilevante delle transazioni Bitcoin. Segno anche questo di una certa noia che pervade i mercati.
E mai così in basso da inizio anno. Certo avrà contato anche la nascita dei blob, ma rimaniamo comunque su livelli complessivi di spesa per essere in attività che sono storicamente bassi.
Il segnale? C’è poca attenzione anche per questo mondo, per quanto sul lato finanziario siamo ormai a pochi passi dall’arrivo degli ETF.
Il grafico che qui riportiamo è di Artemis e rappresenta le perdite delle criptovalute divise per comparto. Fa meglio di tutti Ethereum, seguito da Bitcoin. Per il resto ci sono diversi settori che avevano animato la bull run di inizio anno che sono in fortissima ritirata.
Come il settore AI, che paga una fusione in $ASI di $FET, $AGIX e $OCEAN che non è esattamente andata nel modo giusto. Male anche il settore dei Bridge, così come stupisce vedere una delle ultime mode, quella dei RWA, essere così indietro nella classifica.
Il grafico che riportiamo qui rappresenta quanto si guadagna… per ogni TeraHash destinato alla rete Bitcoin al secondo. Il grafico è impietoso: dopo l’halving picchiata prevedibile, con un secondo picco che è completamente assorbito.
È la famosa capitolazione di cui vi abbiamo già parlato già qualche giorno fa. Il mercato del mining però è ampiamente in grado di riequilibrarsi. E se non sai come o perché, come sempre su Criptovaluta.it basta chiedere!
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