I risultati che arrivano del Regno Unito sono piuttosto netti: il Labour Party ha vinto con un’ampia maggioranza e questo, per quanto soltanto per vie oblique, potrebbe interessare anche il mondo delle criptovalute. I conservatori, che erano stati saldi al comando e che avevano aperto in modo però poco concreto a tutto il mondo crypto finiscono all’opposizione, con tutto quello che ne conseguirà in termini di apertura o chiusura al mondo che seguiamo tutti i giorni su Criptovaluta.it.
C’è una prima novità: il Labour Party non ha parlato mai di crypto e di nuove tecnologie finanziarie durante la sua campagna elettorale, cosa che non permette di avere idee troppo chiare su quello che sarà il futuro di questo settore sulla piazza di Londra. Al tempo stesso però, il Labour aveva indicato una certa apertura all’idea di una sterlina digitale e anche all’esplorazione della tokenizzazione nel mondo finanziario.
Idee queste che sembrerebbero essere almeno in parte in linea con quelle dei conservatori, per una piazza che rimane tra le più rilevanti su scala globale. Parleremo anche di questo all’interno del Canale Telegram Ufficiale di Criptovaluta.it: se non ne fai ancora parte, entra per rimanere sempre aggiornato sulle ultime evoluzioni del mercato e per muoverti in anticipo rispetto agli altri!
Nel Regno Unito si è appena votato ed è venuta fuori una maggioranza abbondante per il Labour Party, che in passato non si è mai espresso in modo chiaro né su Bitcoin, né tanto meno sul resto del settore.
Una premessa importante: il partito conservatore che era stato saldamente al potere fino a ieri aveva più volte avanzato proposte per rendere Londra una piazza centrale all’interno del mondo crypto, pur nei fatti facendo relativamente poco per aprire questa piazza e offrirgli una sorta di centralità.
Al netto di iniziative estemporanee per i NFT, si è visto davvero poco – ed è dunque poco quello che dobbiamo lasciarci indietro con questo cambio ai vertici.
Sembrerebbe essere questa l’unica direzione che il Regno Unito a guida Labour dovrebbe prendere nei prossimi mesi e nei prossimi anni. Il primo di questi due temi è in verità in parte spinoso, perché attiene appunto ad una trasformazione del modo di utilizzare il denaro che impatterà anche sulla libertà, in ultimo, dei cittadini.
Per quanto riguarda invece l’apertura alla tokenizzazione, il trend è chiaro a livello internazionale e difficilmente una piazza come Londra potrà ritirarsi e farne a meno.
Al netto di quali potranno essere proclami trionfalistici oppure pessimisti da parte delle testate che si occupano di crypto, la verità è che si rimarrà piuttosto saldamente nelle mani di FCA, che nel Regno Unito svolge lo stesso ruolo di controllo che in Italia è demandato a CONSOB.
Una FCA che in passato si è dimostrata attenta, se non in alcuni casi apertamente ostile al mondo crypto e Bitcoin. Staremo a vedere come evolveranno le cose, certi del fatto che la marea crypto finirà per travolgere, volenti o nolenti, tutte le principali piazze finanziarie, al netto di un periodo complicato in termini di prezzi.
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