La questione dei Bitcoin in possesso della Germania e che Berlino starebbe trasferendo già a degli exchange (in realtà con movimenti molto poco chiari) tiene banco da giorni. Parliamo di oltre 40.000 Bitcoin e la paura è che, in un momento di fragilità importante come quello che stiamo vivendo, possa peggiorare il calo di prezzo.
C’è una deputata del parlamento, Joana Cotar, che ha inviato una lettera al primo ministro tedesco invitando a trattenere quei Bitcoin come riserva strategica. Una sorta di oro moderno, cosa che poi seguirebbe una delle narrative più gettonate per Bitcoin.
Vale però sempre la pena, pur riconoscendo lo sforzo di Cotar, di collocare le cose in prospettiva. Cosa che faremo in questo approfondimento.
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Non è la prima volta che si parla di Bitcoin come riserva strategica da parte di un grande stato. Da tempo è partita una discussione in Svizzera e ora la deputata tedesca Joana Cotar ha aperto la stessa discussione in Germania.
La Germania, tra le altre cose, non dovrebbe neanche comprare Bitcoin, perché ne ha un tesoro composto da 40.000 coin circa, ottenuti tramite sequestro e che starebbe provando a vedere. Il condizionale è d’obbligo, perché in realtà parte dei movimenti sono stati non solo verso gli exchange, ma anche dagli exchange, cosa che potrebbe denotare forse incertezza.
Bene, torniamo al fatto principale: Joana Cotar ha inviato una lettera al primo ministro della Germania, invitandolo di fatto a bloccare le vendite e a trattenere quei Bitcoin come riserva strategica. Posizione che è stata accolta con favore dai bitcoiner di mezzo mondo, ma che purtroppo difficilmente troverà conseguenze concrete.
Joana Cotar è una deputata indipendente, un tempo in quota AfD, che non ha una base parlamentare sufficiente per creare casi e neanche per imporre decisioni. Con ogni probabilità rimarrà una proposta senza conseguenze, per quanto sia comunque positivo che se ne parli.
Forse lo sanno in pochi, ma l’Italia controlla quantità d’oro importanti ed è tra i primi paesi al mondo per questa specifica metrica. Saresti d’accordo nel convertirne una parte in Bitcoin?
E se sì, in che percentuali? Sarebbe una buona scelta per le cosiddette riserve strategiche del nostro Paese? O pensi che Bitcoin e le riserve statali non dovrebbero mai mischiarsi?
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