Quella che si apre oggi è una settimana all’insegna dei dati macro, principalmente dagli Stati Uniti. Martedì Jerome Powell sarà chiamato a rispondere alle domande del Joint Economic Committee del Congresso, dove parlerà anche di politica monetaria, mentre giovedì sarà il turno dei dati sull’inflazione USA. Entrambi gli eventi potranno avere un impatto diretto sull’andamento delle principali piazze finanziarie, compresa quella Bitcoin e cripto.
La tensione nel frattempo è piuttosto elevata, come analizzato qui dal nostro Alex Lavarello: indice della paura mai messo così male nel corso del 2024, cosa che però potrebbe anche rivelarsi essere un buon segno. Male anche l’apertura della sessione asiatica, per un quadro complessivo che sarà oggetto della prima analisi dei fondamentali di questa settimana.
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Sarà una settimana complicata sul fronte macro. Martedì, quando in Italia saranno le 16:00, avremo la combo Jerome Powell (governatore di Federal Reserve) e Janet Yellen (Tesoro USA), dalla quale potrebbero emergere dei dettagli importanti sia sullo stato dell’economia degli USA, sia sulle future decisioni di politica monetaria.
Giovedì sarà poi il turno dei dati sull’inflazione USA, dati che saranno importanti per capire se si potrà davvero parlare di tagli ai tassi per settembre, eventualità che secondo i mercati è ad oggi la più probabile, per quanto non scontata al 100%.
Jerome Powell comparirà di fronte al Joint Committee del Congresso. Non è un appuntamento straordinario: ciclicamente il Presidente di Federal Reserve ha l’obbligo di comparire di fronte a quella che è una commissione congressuale permanente. Tuttavia sarà comunque interessante seguire le dichiarazioni di Powell, che in questo contesto economico rimane l’uomo più rilevante.
A interessare maggiormente i mercati, tra le altre cose a piazze USA aperte, saranno indicazioni sull’andamento dell’inflazione, del mercato del lavoro e eventuali proiezioni sui tagli ai tassi, che saranno certamente oggetto di indagine e di domande da parte dei membri del Congresso.
L’appuntamento più importante sarà quello dell’inflazione. Un’inflazione che seppur lentamente è in trend discendente da marzo, ma comunque su livelli più alti dei minimi fatti registrare alla fine del 2023. La preoccupazione principale dei mercati è quella di trovarsi con dati che rappresentino un ulteriore rimbalzo dell’indice dei prezzi.
Le aspettative sono per un’inflazione classica al +3,1%, cosa che costituirebbe un ulteriore ribasso rispetto ai dati del mese precedente. Per quanto riguarda invece l’inflazione Core, che per Powell e Fed è la più importante in questa fase, le aspettative sono al +3,3%.
Il dato al quale guardare, anche nell’ottica di posizionarsi correttamente sul mercato, è quello che riguarda gli eventuali tagli ai tassi già a settembre, con luglio che sembrerebbe essere per ora un’eventualità completamente al di fuori del novero delle possibilità.
Qui il grafico offerto da Fed Watchtool rappresenta plasticamente quelle che sono le aspettative che i mercati ritengono corrette. Settembre, anche se ci saranno tanti dati macro a indirizzarci verso questo traguardo, sarà il mese del primo (e non unico) taglio. Cosa che per Bitcoin e crypto sarebbe un ottimo traguardo.
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