In apertura di una settimana tesa sotto il profilo dei dati macro – scopri qui tutti gli appuntamenti clou – c’è ancora la questione tedesca a tenere banco. La Repubblica Federale Tedesca ha infatti trasferito altri 1.000 Bitcoin, dei quali 500 verso wallet di Bitstamp e di Coinbase, mentre altri 500 sono stati trasferiti verso un indirizzo il cui proprietario è… sconosciuto.
Tutto questo all’interno di una giornata che si era aperta nel peggiore dei modi con la sessione asiatica e che ora invece vede un deciso recupero da parte di BTC e più in generale di tutto il comparto.
Analizzeremo ancora una volta questi movimenti, perché sarà il caso di capire cosa sta succedendo, cosa che non è esattamente chiara andando ad analizzare soltanto i movimenti in uscita.
Partiamo da un assunto che ti invitiamo a fare anche tua. Come per i denti cariati, sarà meglio togliersi di torno la questione tedesca il prima possibile, così da tornare al normale svolgimento degli eventi di mercato.
500 sono finiti verso un indirizzo non meglio precisato, almeno dai dati di Arkham. 250 sono finiti a Bitstamp, altri 250 a Coinbase. Nel complesso siamo finalmente scesi sotto i 40.000 BTC detenuti da questa entità, che è appunto la Repubblica Federale Tedesca, che li ha ottenuti tramite sequestro.
Per quanto sembrerebbe essere lapalissiano, vale la pena di ricordare che in realtà gli spostamenti verso gli exchange non sono da considerarsi necessariamente come vendite. Già negli scorsi giorni la Germania ha prelevato dagli exchange dopo aver trasferito per la vendita.
Muovere Bitcoin verso gli exchange non vuol dire vendere. Ritirare Bitcoin dagli exchange non vuol dire comprare.
Gianluca Grossi – Caporedattore di Criptovaluta.it
Rimane poi il fatto dell’assenza totale di trasparenza per questi processi. Gli stessi stati che pretendono di conoscere vita, morte e miracoli degli spostamenti in Bitcoin e crypto dei propri cittadini, operano poi nel buio più totale, contribuendo tra le altre cose a modificare un sentiment di mercato già piuttosto agitato.
Verranno probabilmente venduti poco a poco, per quanto appunto non si sappia nulla di ciò che avrebbe in mente la Germania. Una situazione incresciosa più per l’accountability dei governi dei paesi europei in generale che per il prezzo di Bitcoin.
Il mercato, per quanto in una fase di liquidità non eccellente, sarà in grado di sostenere questi spostamenti e anche le eventuali vendite senza grossi… problemi.
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