AGGIORNAMENTO: La Sassonia ha prelevato di nuovo circa 4.000 Bitcoin dagli exchange ai quali li aveva inviati. Al momento il conto è di poco più di 9.000 Bitcoin.
Finalmente siamo alla fine dei giochi. Secondo i dati raccolti da Arkham, nei wallet associati alla Repubblica Federale Tedesca sono rimasti ormai meno di 5.000 Bitcoin. Si era partiti a inizio anno con oltre 49.000 BTC, per un flusso di vendite che dovrebbe, finalmente, arrestarsi.
Ci sono diverse questioni delle quali parlare all’interno di una notizia continua, che dura da settimane e della quale probabilmente potremo smettere di occuparci già tra qualche giorno, se questi dovessero essere i ritmi ai quali la Sassonia, perché dovrebbe essere il “piccolo” stato in realtà a essere titolare di quei Bitcoin, continuerà con le vendite.
Oggi è stata un’altra giornata di grossi spostamenti verso exchange e market maker, che per quanto potrebbero non essere definitivi, sono comunque a rigor di logica gli ultimi. Potremmo finire già domani, o al massimo la prossima settimana.
Data la scarsa trasparenza con la quale la Germania ha gestito l’intera vicenda, in realtà sappiamo relativamente poco di una delle vendite più importanti di sempre in termini di Bitcoin. Oltre 49.000 Bitcoin in principio, ottenuti tramite sequestro, che poi sono stati liquidati velocemente nel corso degli scorsi giorni.
Oggi è stata la più intensa delle giornate in termini di movimenti di questi asset, movimenti che sono stati ancora una volta verso Kraken, Coinbase, Bitstamp e anche altri market maker, probabilmente tra i pochi in grado di assorbire quantità così importanti di BTC.
Mancano ormai 4.925 Bitcoin, a meno che – come avvenuto in passato – non ci siano dei trasferimenti da exchange a wallet della Sassonia. Non possiamo saperlo per ora, ma tutto sembrerebbe lasciare intendere che sia rimasto davvero poco.
Ai prezzi attuali sono rimasti di proprietà della Sassonia / Germania soltanto 280 milioni di dollari in Bitcoin. Somma contenuta e che ora non fa più paura a nessuno.
Difficile dirlo: c’è chi segnala che molti dei ribasso sono avvenuti durante le sessioni USA, il che è vero. È altrettanto vero però che dopo il boom dovuto ai buoni dati sull’inflazione, abbiamo avuto delle ulteriori correzioni che hanno colpito principalmente Bitcoin e che sono arrivate in concomitanza con i trasferimenti del wallet di cui sopra.
Difficile, lo ripetiamo ancora una volta, capire cosa sta succedendo a fronte di una trasparenza nulla da parte delle autorità. Nessuno, anche gli specialisti delle leggi tedesche, hanno in realtà capito come, quando e perché la Sassonia abbia deciso, tra le altre cose senza asta pubblica, di liquidare questi asset.
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