Arriva una buona notizia per Ripple. CME, la più importante borsa al mondo per futures e opzioni, ha lanciato un benchmark di riferimento per il prezzo di $XRP. Un passaggio che è stato celebrato già dal CEO di Ripple Brad Garlinghouse e che potrebbe essere almeno in parte responsabile delle ottime performance dell’asset durante la sessione europea.
Al contrario però di quanto si sta leggendo sui social, non si tratta di un passaggio intermedio verso l’ETF: CME gestisce infatti diversi benchmark di questo tipo e in concomitanza con quello di Ripple ha introdotto anche un benchmark identico su $ICP.
È comunque una buona notizia, soprattutto perché arriva dagli Stati Uniti, giurisdizione non sempre tenera nei confronti di Ripple. Avresti ricevuto questa notizia in anteprima sul nostro Canale Telegram. Iscrivi gratuitamente per non perderti neanche una notizia di quelle davvero importanti.
La questione va spiegata con la massima calma e dovizia di particolari. Il Chicago Mercantile Exchange ha aggiunto i reference rates e gli indici in tempo reale per due nuove criptovalute. A essere oggetto dell’interesse del CME ci sono infatti Ripple e Internet Computer, che nel corso delle ultime ore hanno fatto registrare – anche se non in simultanea, dei movimenti di prezzo interessanti.
A dominare in queste ultime ore è comunque $XRP, con ogni probabilità anche per la notizia che ti stiamo raccontando in questo approfondimento.
Sono tassi di cambio di riferimento che vengono ricavati da CME Group tenendo conto delle negoziazioni su tutti i principali exchange crypto. Sono poco più di stream di prezzi che vengono calcolati appunto da una delle istituzioni più importanti del mondo della finanza classica.
Perché esistono? Perché CME ha interesse a fornire – anche a scopo pubblicitario – una fonte autorevole di prezzi per un settore che non sempre è facile da navigare anche in termini di prezzi e di dati.
In molti ci vedono una consacrazione di Ripple (e ICP). In realtà però – e questo va segnalato – esistono già da tempo indici di riferimento su tutte le principali crypto, a partire da Bitcoin e Ethereum e per finire su chain e token che sono molto meno gettonati.
Tra questi ad esempio Solana, Polkadot, ma anche Stellar Lumens, Tezos, Litecoin, Filecoin.
No. Non ancora. Non ci saranno a breve futures listati su questi due asset e la semplice presenza di un indice di prezzi non vuol dire per ora nulla.
Ogni tipo di interesse da parte di istituzioni di questa caratura è comunque un buon segno per tutto il comparto e nello specifico per i token e coin che vengono direttamente coinvolti.
Ci sarà comunque tanta altra strada da fare verso una piena istituzionalizzazione di questi asset, per quanto la notizia sia certamente interessante (ma meno di quanto si scrive sui social).
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