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Donald Trump voleva proibire Bitcoin: la testimonianza

Secondo persone informate dei fatti, nel 2020 si andò molto vicini al ban di Bitcoin negli USA, per mano di...

Non ne avremo mai la conferma, ma è comunque una questione degna di essere riportata, perché si tratta di uno dei temi più cadi del momento in ambito crypto. Secondo Mike Brock di Block, nel 2020 Donald Trump avrebbe avuto intenzione di proibire l’utilizzo di Bitcoin su tutto il suolo nazionale.

A farlo desistere sarebbe stato l’allora segretario al Tesoro USA Steve Mnuchin, che sarebbe riuscito, insieme ad altre persone dell’amministrazione di allora, a portarlo a più miti consigli. Secondo quanto scrive sempre Mike Brock, racconta di queste vicende in quanto presente in prima persona.

Una questione che accenderà l’ennesimo dibattito sulla questione delle questioni, ovvero sullo strano rapporto tra il candidato repubblicano e Bitcoin, con un’inversione a U alla quale tutti abbiamo assistito nel corso delle ultime settimane, con Trump che ha giurato fedeltà al settore e che ha promesso un relativo ammorbidimento delle leggi e dei regolamenti per gli operatori del comparto.

Inversione a U, opportunismo o normale svolgersi delle questioni politiche?

Non sono ancora arrivate smentite dai diretti interessati e dunque la cosa merita certamente di essere discussa. C’è infatti Mike Brock che racconta di un incontro al quale sarebbe stato presente e durante il quale Steve Mnuchin, allora appunto segretario al Tesoro USA, avrebbe fatto desistere Donald Trump da un proposito che sarebbe stato un durissimo colpo per l’industria.

Donald Trump, nel 2020, era in procinto di bandire Bitcoin e dunque tutto il resto del comparto dagli Stati Uniti. Cosa alla quale no si è arrivata perché appunto il segretario al Tesoro ha opposto resistenza citando la necessità per gli USA di rimanere competitivi e innovativi.

Non possiamo sapere come siano andate effettivamente le cose e se Donald Trump abbia o meno pronunciato le parole fatidiche, o se abbia chiesto soltanto quanto fosse percorribile una proibizione del genere.

Sta di fatto che in seguito a questa rivelazione le discussioni si sono accese in modo importante su X (social da sempre di riferimento per tutto il mondo crypto), con gli appassionati che si sono divisi, come spesso capita, in due schieramenti… dagli orientamenti inconciliabili.

Sincera conversione o mossa elettorale?

È tutta qui la questione che divide gli appassionati. La recente apertura di Donald Trump verso Bitcoin è motivata da convinzioni personali? Oppure si tratta di posizionamento elettorale che durerà poco più di questi mesi che ci separano dalle elezioni di novembre?

Una questione che rimarrà probabilmente irrisolta e che presto tutti dimenticheranno, anche in virtù delle apparizioni presso le più importanti convention che Trump ha in programma per promuoversi come difensore di Bitcoin.

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ghibly79
ghibly79
3 mesi fa

Ovvio che sia una mossa elettorale e le posizioni precedenti di Trump in merito sono note da tempo, il punto non è questo. Il punto semmai è che Bitcoin in pochi anni è arrivato già ad un’adozione tale per cui la politica ritiene rilevante accaparrarsi anche questa fetta di voti. Game theory, incentivi allineati. Previsto dai bitcoiners, comunque un bel traguardo, a maggior ragione laddove si è partiti da posizioni ostili.
Vediamo quanto ci vorrà affinché questi incentivi si allineino a sufficienza anche qui da noi: forse quando il capitale in mano ai bitcoiners salirà di ancora un altro 10x e inizierà (continuerà?) a spostarsi in massa altrove, portando la propria capacità di spesa e di pagare le tasse con se.