Parla Brad Garlinghouse in una recente intervista per Bloomberg, e lancia almeno in parte ulteriore ottimismo sulla possibile soluzione del caso Ripple v SEC, caso che si trascina da anni e che è stato uno degli ostacoli principali alla diffusione delle tecnologie del gruppo negli USA.
Brad Garlinghouse, durante l’intervista, si è rifiutato di commentare su eventuali interlocuzioni in corso con SEC – non aggiungendo dunque nulla ai rumors che circolano da tempo a riguardo – ma ha però aggiunto di aspettarsi una chiusura del caso molto presto.
Non è chiaro quanto presto, ma potrebbe essere la buona notizia che i mercati aspettano riguardo XRP, che è stata comunque tra le migliori della settimana, una settimana di rialzi diffusi da parte di tutte le principali cripto.
Brad Garlinghouse, CEO della società che controlla Ripple, ha partecipato ad un’intervista su Bloomberg, parlando in generale delle elezioni presidenziali USA in relazione al mondo crypto e di altre questioni forse più interessanti per chi investe direttamente in XRP.
Sulla politica Garlinghouse insiste sulla questione della non politicità delle criptovalute, o meglio ,sul fatto che la questione non dovrebbe assumere questi toni. Ripple – lo ricordiamo ai nostri lettori – sta tra le altre cose finanziando direttamente diversi candidati che propongono posizioni più morbide nei confronti del mondo crypto.
Più interessante forse però il fatto che Garlinghouse, pur rifiutandosi di commentare su eventuali discussioni in corso con SEC per via privata, abbia affermato che la questione si chiuderà molto presto. Un molto presto difficile da quantificare esattamente ma che è certamente positivo per l’evoluzione dell’intera vicenda.
Su diverse delle questioni più importanti Ripple ha già ottenuto quanto voleva. Vendere XRP sui mercati secondari non è una security, ovvero non è un contratto di investimento, cosa che pone al di fuori del raggio di azione di SEC il grosso delle cose che contano oggi. SEC però ha ottenuto una vittoria parziale che riguarda in parte le prime vendite fatte ai primi investitori, con la possibilità che i giudici impongano una multa consistente ai dirigenti di Ripple e alla relativa società.
Questione che dovrebbe appunto chiudersi (con un accordo?) a breve. Accordo che è chiaramente nell’interesse di Ripple, per quanto la cosa più importante, quella di non farsi considerare security dai giudici USA, si stata già portata a casa.
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