Miner in crisi, miner che liquidano e… miner che comprano. È di pochi minuti fa l’annuncio di Marathon, società che si occupa appunto di mining Bitcoin, che riguarda l’acquisto di 100 milioni di dollari in Bitcoin a mercato e della nuova strategia, che prevederebbe la conservazione in cassa di quanto verrà prodotto tramite mining.
Nel momento in cui scriviamo Marathon avrebbe nelle sue disponibilità oltre 20.000 Bitcoin, per un controvalore superiore a 1,3 miliardi di dollari. C’è inoltre l’intenzione da parte di Marathon di acquistare ulteriori Bitcoin in futuro, sempre a mercato.
È una vecchia riproposizione di quell’HODL che è un po’ meme un po’ stile di vita per chi crede nella possibilità di Bitcoin di continuare a salire di prezzo. Avresti ricevuto questa notizia in anticipo sul nostro Canale Telegram. Seguici anche lì per non rimanere mai indietro sulle notizie che contano.
La situazione dopo l’halving non è delle più felici per i miner che si occupano di Bitcoin. Le ricompense si sono appunto dimezzate ed è spesso difficile far quadrare i conti. Tant’è che nelle scorse settimane abbiamo assistito ad un flusso importante di BTC verso gli exchange che proveniva proprio dai miner, costretti a fare di necessità virtù e a liquidare parte delle proprie posizioni.
Marathon sembrerebbe essere però di diverso avviso. Il gruppo ha infatti aggiunto alle proprie riserve la bellezza di 100.000.000 di dollari in Bitcoin, approfittando del momentaneo ribasso di prezzo e di una situazione patrimoniale invidiabile.
La strategia di HODL riflette la nostra fiducia nel valore di lungo termine di Bitcoin. Crediamo che Bitcoin sia il miglior asset di riserva del mondo e supportiamo l’idea di fondi sovrani che lo detengono. Incoraggiamo i governi e le società quotate di detenere Bitcoin come asset da riserva.
Peter Thiel, CEO di Marathon
Il riferimento è probabilmente anche alla supposta proposta di legge di Cynthia Lummis, che vorrebbe vedere Federal Reserve aggiungere ai suoi asset per le riserve strategiche, insieme all’oro.
Quello dei miner è uno degli argomenti che almeno a nostro avviso si sta dibattendo troppo poco. Hanno a disposizione energia a basso costo – ed è per questo che cedono e cederanno in maniera crescente alle lusinghe del mondo AI, che citando un noto pioniere dell’aviazione italiana, è certamente ubriaco di energia e di chip e che squarcerà i silenzi dell’ìnfinito coll’urlo rauco dei sistemi di raffreddamento.
Poco male: Bitcoin è tutto teoria dei giochi – e non dovrà certamente temere in questo settore la competizione dell’AI per l’energia a basso costo.
Una situazione da continuare a valutare e seguire, cosa che senza ombra di dubbio faremo anche sul nostro sito e sui nostri canali social. Per ora però c’è sicuramente da rallegrarsi per questa prova di forza da parte di uno dei player più importanti del settore.
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