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Tether: la crypto stable registra trimestrali TOP. Tutti i dati!

Arrivano i dati di Tether, e parlano ancora una volta il linguaggio dell'incredibile successo.
3 mesi fa
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Nella giornata di ieri, 31 luglio, Tether ha pubblicato il report sullo stato delle sue riserve e più in generale sui risultati economici ottenuti dal gruppo che gestisce il più importante stablecoin per capitalizzazione di mercato. I dati interessanti sono molti: dai profitti – che rimangono importanti per un’azienda che impiega uno sparuto manipolo di dipendenti – agli acquisti di debito pubblico USA.

Nell’ultimo trimestre Tether è stata la terza entità al mondo per acquisti di bond USA, dietro soltanto al Regno Unito e alle Isole Cayman. E nel conto complessivo dei bond USA, supera anche paesi come Germania e Cina.

Questo approfondimento sarà utile per chi non si è mai avvicinato al mondo degli stablecoin, anche magari dedicandosi ai temi economici e legati agli investimenti, per capire come, quando e perché gli stablecoin delle proporzioni di Tether sono diventati un player di enorme importanza nel contesto finanziario globale. E perché sarà sempre più difficile… farne a meno.

Tether: re degli stablecoin e dei… bond USA

Il primo dato, quello che è sotto gli occhi di tutti, è che Tether continua a dominare la scena degli stablecoin. Per chi fosse arrivato da poco nel mondo crypto, sarà utile un breve riassunto: Tether gestisce USDT, uno stablecoin, ovvero una crypto che vale esattamente 1 dollaro americano e che gestisce questo ancoraggio con riserve principalmente in bond USA. Per ogni Tether emesso c’è 1$ di bond o di altri investimenti (vedremo dopo quali).

  • Risultati economici: profitti in discesa, ma comunque impressionanti

Stando a quanto viene riportato dai conti economici di Tether, che sono vidimati da BDO Italia, Tether avrebbe accumulato profitti netti per 1,3 miliardi di dollari nel secondo trimestre del 2024. Nel primo trimestre, se i dati riportati da Tether sono giusti, c’erano invece stati profitti netti per 5,2 miliardi di dollari. Si è in calo, ma comunque su livelli di profitti netti che lascerebbero a bocca aperta anche tanti istituti bancari. Il calcolo dei profitti è relativamente complicato: nel trimestre precedente le attestazioni riportavano 4,52 miliardi di dollari, nei quali però erano finiti anche i gain dalle detenzioni in oro e Bitcoin.

  • Net Equity

Ovvero le risorse proprie dell’azienda Tether. Nel primo trimestre del 2024 si erano attestate a 11,37 miliardi di dollari. Per il secondo trimestre del 2024 siamo a 11,89 miliardi di dollari, con un aumento di circa 500 milioni di dollari. Anche qui una crescita importante, tenendo conto del fatto che a fine giugno i prezzi di Bitcoin, che in parte compongono le riserve di Tether, sono stati più bassi di quelli al 31 marzo di circa il 10%.

Le riserve di Tether

L’aspetto più interessante, per chi vuole saperne di più del mondo crypto e stablecoin, è quello delle riserve. Tether tramite USDT gestisce 118 miliardi di dollari, che sono così divisi:

Tipologia di assetAmmontare valutato in USD
US Treasury Bills (bond)80,9 miliardi di dollari
Overnight REPO11,28 miliardi di dollari
Term REPO997 milioni di dollari
Money Market Funds6,3 miliardi di dollari
Cash e depositi bancari109 milioni di dollari
Bond non USA72 milioni di dollari
Bond Corporate17 milioni di dollari
Metalli preziosi (Oro?)3,8 miliardi di dollari
BItcoin4,7 miliardi di dollari
Altri investimenti3,5 miliardi di dollari
Prestiti con collaterale6,5 miliardi di dollari
La divisione delle riserve di Tether

Ci sono diversi aspetti interessanti delle riserve di Tether. Il primo è la ripartizione tra riserve cash like, ovvero che potremmo ritenere equivalenti al cash, e quelle che non lo sono.

Le riserve di Tether, per tipologia

Seconda questione interessante: Tether ha in cassa 80,9 miliardi di dollari diretti in Bond USA e 97,6 miliardi, secondo il loro conteggio, in via indiretta. Nel complesso, se Tether dovesse essere considerato come uno stato sovrano, si posizionerebbe così.

Le detenzioni dei bond USA di Tether, rispetto agli stati sovrani

Sono numeri importanti, che stanno assumendo anche valenza politica negli USA, dove ci si sta iniziando a chiedere chi comprerà l’enorme debito pubblico e se gli stablecoin non posano effettivamente dare una mano.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

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