I mercati recuperano, con Bitcoin che tocca anche i 56.000$ e Ethereum che è la più grande sorpresa della giornata, nonostante diverse questioni che lo riguardano (a partire dal caso Jump Trade). Sarà necessario però fare un attimo il punto della situazione per capire in che condizioni è l’economia, in che condizione sono le borse e quali sono le effettive prospettive per il mercato anche delle crypto.
Ci sono diverse questioni di cui tenere conto: dall’onnipresente questione dei tassi, alla quale però viene attribuita eccessiva importanza. C’è poi la questione del Giappone, così come ci sono altre vicende che sarà il caso di analizzare a fondo per capire a che punto siamo della tragedia poi diventata farsa nel giro di poche ore.
Seguiremo sempre la situazione nel suo evolversi sul Canale Telegram Ufficiale di Criptovaluta.it, nel quale potrai entrare anche per chiedere chiarimenti specifici su quello che sta accadendo sui mercati.
Di carne al fuoco ce n’è tanta, a partire da un certo nervosismo confermato dall’enorme scarico del fine settimana. Andremo però con ordine e cercheremo di spiegare tutto quello che è successo, tenendo conto anche di quanto c’è in ballo.
Il 18 settembre il FOMC, la riunione che decide i tassi di interesse negli USA, procederà con i primi tagli. I movimenti di mercati in termini di aspettative sono cambiate radicalmente nel corso di pochi giorni. Cosa che sarà evidente dalla tabella che riportiamo.
Quando | Nessun taglio | 0,25% | 0,50% |
---|---|---|---|
1 mese fa | 22,3% | 72,2% | 5,5% |
1 settimana fa | 0,0% | 86,3% | 13,2% |
oggi | 0,0% | 26,5% | 73,5% |
Ci sono diverse considerazioni interessanti che riguardano i dati di cui sopra.
La prima è che i mercati si sono spostati molto rapidamente verso il ritenere più probabili tagli per 0,50% ovvero 50 punti base. Sarebbero tagli praticamente emergenziali e che riteniamo essere da rivalutare quando i mercati saranno tornati ad un maggior raziocinio.
La seconda riguarda invece la velocità con la quale certe aspettative si sono mosse. Nel giro di un giorno, complice il crash del weekend e anche poi di lunedì delle borse, i mercati hanno iniziato a ritenere possibile qualcosa di impensabile, ovvero appunto un doppio taglio.
Quanto contano? In realtà riteniamo che queste aspettative siano effetto di quanto sta accadendo e non causa. E almeno chi vi scrive nutre qualche dubbio sulla possibilità che Jerome Powell e FOMC intervengano mossi soltanto dalla necessità di fermare il declino dei mercati azionari. Non è nel mandato di Federal Reserve e la decisione dipenderà dai dati macro che arriveranno da qui al 18 settembre.
Anche capire la questione giapponese è importante per chi opera sui mercati, che si tratti di Bitcoin o crypto, o che si tratti di mercati tradizionali. Una delle opinioni più raffinate tra quelle che circolano sui principali giornali riguarda la fine del carry trade, nome complicato che cela una strategia usata e abusata da tanti investitori.
Non vogliamo farne un trattatello universitario e quindi la spiegheremo molto in breve: il Giappone ha storicamente dei tassi di interesse molto bassi e quindi conviene ottenere prestiti in JPY (lo yen) e poi investirli in prodotti che offrono un rendimento più elevato. È un trade semplice e che però ha incontrato un ostacolo importante.
Bank of Japan, la banca centrale del Giappone, a fine luglio ha alzato i tassi portandoli allo 0,25%. Un rialzo dei tassi che ha colto di sorpresa gli analisti (che si aspettavano rimanessero allo 0,1%).
Basta ragionare un po’, anche se non si hanno grandi conoscenze di economia, per capire che un rialzo anche del solo 0,15% rende molto meno conveniente il carry trade di cui sopra.
Per quanto sia raffinata e suggestiva l’ipotesi di cui sopra, è altrettanto vero che la questione probabilmente è già in via di soluzione, o meglio, verso il raggiungimento di un nuovo equilibrio. C’è chi dice che USDJPY dovrà trovare un bottom. Per ora sembrerebbe averlo trovato. Nel grafico riportiamo l’andamento di prezzo di USDJPY (quanti yen puoi comprare con 1$) e il calo è… evidente.
C’è un’altra questione, che è l’ultima che affronteremo nel corso di questo approfondimento. È la questione elettorale negli USA e per capirla andrà fatta qualche premessa.
Il suo posizionamento è chiaro – ed è tornato a parlarne proprio ieri. È pro crypto e la sua apparizione a Bitcoin 2024 ha già avuto un effetto rialzista, poi neutralizzato dalle vicissitudini di cui sopra.
L’avvicendamento tra Joe Biden e Kamala Harris ha fatto recuperare le possibilità di sconfitta di Donald Trump, che sembrava avviato verso una vittoria senza troppe sorprese. Il grafico è ricavato da Polymarket, che è effettivamente una buona fonte di informazioni, perché raccoglie scommesse effettive.
Se è vero che c’è stato un recupero, evidente dal grafico, è altrettanto vero che Trump rimane in vantaggio. Ed è altrettanto vero che potrebbe ancora tornare a spingere Bitcoin se l’effetto sorpresa Kamala dovesse sparire.
C’è poi da aggiungere un altro dettaglio: lo staff di Kamala Harris starebbe organizzando meeting su meeting per recuperare il supporto dell’industria crypto, che si è schierata senza mezzi termini a favore di Trump. E dunque l’effetto di una potenziale sconfitta di Donald Trump potrebbe essere meno deleterio del previsto.
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