Si scalda la corsa anche per le opzioni sugli ETF Ethereum, strumento ritenuto di massima importanza per una normalizzazione del settore almeno negli scambi che avvengono nelle borse regolamentate tramite ETF. Dopo la richiesta di BlackRock arrivata a inizio settimana, è stato il turno di NYSE, Grayscale e Bitwise.
Una richiesta che dovrà essere approvata da SEC, che aprirà con un periodo di commenti che durerà 21 giorni, procedura standard che viene utilizzata dal regolatore USA per raccogliere le opinioni dell’industria e di chi è direttamente o indirettamente interessato dall’eventuale approvazione di questi prodotti.
Gli stessi prodotti, su Bitcoin, erano stati inviati in approvazione a SEC già a fine gennaio, un paio di settimane dopo il lancio degli ETF su BTC.
Anche per Ethereum si scaldano i motori
Anche per Ethereum i principali gestori degli ETF stanno scaldando i motori, chiedendo a SEC l’approvazione di prodotti fondamentali per il trading normale di questi fondi.
BlackRock, Bitwise, Grayscale hanno infatti richiesto l’approvazione di opzioni sugli ETF Ethereum che sono stati recentemente lanciati sulle piazze USA. Prodotti che sono molto richiesti soprattutto dagli investitori professionali perché possono essere utilizzati – a basso costo – a protezione delle eventuali posizioni prese sugli ETF classici Spot.
Con ogni probabilità, almeno seguendo il pattern che ha informato le scelte di SEC nel corso degli ultimi mesi a tema crypto, ci sarà da aspettare e l’agenzia guidata da Gary Gensler si prenderà tutto il tempo che gli viene riconosciuto dalla legge per prendere una decisione.
Decisione che tuttavia dovrebbe essere più che scontata, in quanto non sussistono motivi per negare l’eventuale OK.
Modifiche importanti per la struttura del mercato
L’arrivo delle opzioni (per quanto sugli ETF) sui mercati regolamentati è parte più ampia di un percorso di normalizzazione e *istituzionalizzazione del mercato delle criptovalute, con i grandi player che stanno cercando di catturare un mercato che per volumi di scambio vale molto e rende altrettanto.
Rimane non percorribile l’ipotesi per gli istituzionali e per i fondi di rivolgersi a mercati di opzioni “informali” come quelli gestiti direttamente da exchange offshore. Le opzioni sono inoltre, almeno in alcune circostanze, preferibili come strumento di protezione delle posizioni rispetto ai futures che sono già quotati al CME di Chicago, piazza di enorme importanza e che ha fatto da veicolo per l’istituzionalizzazione di questi asset.
Manca ora la risposta di SEC, che come sempre capita quando riguarda il mondo crypto, tende sempre ad arrivare quasi fuori tempo massimo.