Ancora corsa al rialzo, nonostante la sessione asiatica abbia frustrato le ambizioni di un mercato crypto che vuole tornare a sognare. Pesano in positivo le ultime evoluzioni politiche a Washington, così come pesa il ritorno dell’entusiasmo sui mercati, in particolare quelli statunitensi. Una situazione molto interessante e che andremo ad analizzare nel corso di questo approfondimento.
Intanto ci sono delle evoluzioni che riguardano anche la politica: è stata la settimana in incontri – a ritmi sostenuti – tra rappresentanti del Partito Democratico USA e industria crypto, con l’intenzione di riallacciare rapporti che sono stati fortemente compromessi durante l’amministrazione Biden. E le novità non sono forse quelle che ci aspettavamo.
Questo mentre oggi non dovrebbero esserci grosse novità dal mondo delle notizie macro, con il grosso dei dati (in particolare quelli che arrivano dal mercato del lavoro) che sono arrivati giovedì e che hanno contribuito alla ripresa dell’intero comparto.
Continua l’alta correlazione tra settore crypto e mercato azionario USA. L’ottima giornata dei principali indici degli Stati Uniti contribuisce ad un’incredibile corsa per Bitcoin e per tutte le criptovalute in generale.
Come per il leone del celebre Mago di Oz, i mercati sono alla ricerca del coraggio per andare long di nuovo. La scorsa settimana si erano fatti terrorizzare da un dato sulla disoccupazione leggermente al di sopra delle aspettative, e ieri invece si sono lasciati convincere da dati sui sussidi di disoccupazione che raccontano di un’economia ancora in salute.
Per quanto vorremmo anche noi offrire una lettura definitiva di quello che sta succedendo, la verità è che i mercati sono ancora estremamente reattivi ad ogni singolo dato macro, per buono o cattivo che sia.
JPMorgan ha aumentato, nelle sue analisi, le probabilità di una recessione al 35%, così come molte banche d’affari sono apparse come scettiche per il soft landing, ma siamo lontanissimi dal capire cosa potrebbe succedere non da qui a fine anno, ma da qui al prossimo mese.
I primi incontri tra gli uomini chiave dello staff di Kamala Harris e l’industria crypto non starebbero andando come preventivato. Il tema cruciale rimane quello delle possibilità di accesso dell’industria al banking.
Problemi che continuano nonostante le aperture da parte dello staff di Harris: soltanto ieri Federal Reserve ha punito Consumer Bank proprio per la fornitura di servizi al mondo degli asset digitali.
E sarebbe stato questo uno dei temi più discussi all’interno di un meeting Zoom tra lo staff di Kamala Harris e diversi rappresentanti dell’industria, compresa la dirigenza di Ripple.
Sarebbero stati presenti inoltre diversi personaggi molto popolari del settore crypto – e storicamente avversi a Donald Trump – come Anthony Scaramucci e anche Mark Cuban. Inoltre sarebbero stati presenti anche dirigenti di Coinbase, Kraken e anche Uniswap – con il cex che sta affrontando un momento legalmente complicato per l’interesse di SEC nei confronti delle proprie attività.
Ricucire i rapporti sarà molto più difficile dell’organizzare qualche riunione online.
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