La settimana più calda – non solo sul fronte delle temperature – per Bitcoin e crypto si apre male. BTC corregge ampiamente sotto i 59.000$, Ethereum fa poco meglio, rimanendo a fatica sopra i 2.500$. Il resto del settore fa anche peggio, dopo un recupero che aveva però fatto sognare gli investitori.
Prima però di fasciarsi la testa e credere che tutto sia finito, sarà il caso di analizzare la situazione nel suo complesso e capire a che punto potremmo trovarci in termini di movimenti di breve e medio periodo. Un’analisi che non potrà prescindere dai tanti appuntamenti della settimana che potrebbero cambiare il trend di tutti i mercati, compreso quello delle criptovalute.
Una situazione complessivamente però migliore di quanto potrebbe apparire dopo una correzione superiore al 4% per quasi tutte le criptovalute in top 100.
C’è poco di cui stare allegri. Dopo aver puntato e superato anche i 61.000$, Bitcoin è tornato ampiamente sotto i 59.000$, perdendo supporti sia durante la giornata di domenica, sia alla riapertura delle borse asiatiche. Mal comune, verrebbe da dire, mezzo gaudio, perché il resto del settore sicuramente non fa meglio. Ma si può parlare di rincorsa già finita? Ci sono altre questioni delle quali dovremo tenere conto per capire cosa potrebbe… succedere.
Continua a preoccupare, per quanto sia stato reiterato anche oggi che non ci saranno – a meno di clamorose sorprese – altri tagli ai tassi nel corso del 2024. In settimana però arriveranno importanti dati sul PIL di Tokyo che potrebbero agitare le borse. Oggi la borsa di Tokyo è chiusa e le altre borse asiatiche giocano d’attesa, incapaci di capire in che direzione andare.
Oltre alle questioni elettorali – con la scommessa su Donald Trump il neo-amico delle crypto che sembra ora molto meno vantaggiosa – c’è anche la questione inflazione. Il 14 agosto arriveranno i dati sull’aumento dei prezzi e per quanto meno decisivi degli scorsi mesi, sono causa di una certa paura da parte degli investitori.
Investitori che vorrebbero un dato migliore delle aspettative, che certificherebbe in modo inoppugnabile l’avvio del ciclo di allentamento delle misure di politica monetaria restrittive.
Sono relativamente bassi e questo favorisce movimenti repentini anche con spostamenti di capitale modesti. In altre parole, in queste condizioni basta poco sia per tornare verso il basso, come accaduto nel weekend, sia per riandare verso l’alto. E dunque trarre delle conclusioni definitive è ancora più difficile.
Il tema principale rimane quello del soft landing, ovvero di un atterraggio dopo il ciclo di politiche monetarie restrittive,
Un tema che è ancora caldo perché il raggiungimento di quello che sarebbe un risultato assolutamente straordinario non è ancora scontato. Se dovesse arrivare, però, la nostra sensazione è che potremmo vederne davvero delle belle.
Torneremo su questo importante tema con l’arrivo di nuovi dati in settimana. Dati che potrebbero cambiare il trend anche nel corso del breve periodo.
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