Average Daily Range (ADR) Indicatore: Guida e come si usa

Nell’ambito dell’analisi tecnica dei mercati finanziari e di quelli crypto, c’è una serie di indicatori, più di nicchia, come l’Average Daily Range (ADR). Questo indicatore, come altri, si è sviluppato nel corso del tempo e ha trovato applicazione, ma resta senza un padre certo e conosciuto. Per questo motivo, spesso passa in secondo piano e rimane meno noto al pubblico.

L’Average Daily Range e le sue origini

Spesso l’ADR viene associato a Welles Wilder, noto per aver sviluppato, negli anni ’70, diversi indicatori tecnici ancora oggi ampiamente utilizzati anche in ambito crypto. Tra questi, forse il più noto è il Relative Strength Index (RSI), che abbiamo già analizzato in passato, a cui si aggiunge anche l’Average True Range (ATR), che è strettamente correlato al concetto di ADR. Ecco perché spesso si trova, erroneamente, l’ADR attribuito a Wilder.

La differenza tra i due indicatori è data dal fatto che l’ATR tiene conto anche dei gap di prezzo, mentre l’ADR che misura solo la differenza tra il massimo e il minimo giornaliero.

Cosa è l’Average Daily Range

L’Average Daily Range è uno strumento utilizzato in analisi tecnica per misurare la volatilità di uno strumento finanziario, nel nostro caso di una crypto. Esso calcola la differenza media tra il prezzo massimo e il prezzo minimo di una crypto in un determinato periodo di tempo, solitamente su base giornaliera, considerando un certo numero di giorni di trading.  Questo valore medio fornisce ai trader un’indicazione della volatilità del token analizzato.

Calcolo dell’ADR

Viene calcolato come la media degli intervalli giornalieri di una crypto su un periodo di tempo specifico. L’intervallo giornaliero è la differenza tra il massimo e il minimo del prezzo di ogni giorno. La formula base per l’ADR è molto semplice e la si può scrivere così:

ADR = (Somma degli intervalli giornalieri) / Numero dei giorni

Dove:

Intervallo giornaliero = Massimo del giorno – Minimo del giorno

Il risultato ottenuto fornice un’indicazione del valore medio della volatilità del mercato di un determinata crypto.

Per chiarezza, l’ADR non mostra il prezzo assoluto della crypto, ma piuttosto l’intervallo medio di movimento del prezzo in un determinato periodo.

Riportiamo un esempio: se l’ADR di Bitcoin è 100 USD, significa che, in media, ha avuto una differenza tra massimo e minimo di 100 USD per ciascun giorno o time frame, durante il periodo considerato.

Interpretazione dei valori

• Valori alti di ADR: segnalano che la volatilità è in aumento. Ciò può essere interpretato come un’indicazione di maggior rischio o di opportunità per il trading a breve termine.

• Valori bassi di ADR: indicano che la volatilità si sta riducendo. Ciò potrebbe significare un possibile mercato più stabile o meno favorevole al trading di breve termine o allo scalpig.

Rappresentazione grafica

L’ADR può essere rappresentato graficamente con una linea semplice sovrapposta al grafico del prezzo. Ciò aiuta il trader a visualizzare facilmente i livelli di volatilità media recente.

L’altra alternativa, è quella classica, con una finestra esterna dell’indicatore, nella parte inferiore del grafico, con una linea o tramite istogramma.

Utilizzo dell’Average Daily Range

L’utilizzo dell’ADR ha soprattutto valore quando è combinato con altri indicatori o all’interno di trading system. Di seguito riportiamo un esempio di un trading system di criptovalouta.it a breakout sul grafico 1H di Bitcoin.

Nella prima immagine, è allegato il report da inizio anno del trading system a breakout senza l’utilizzo di un filtro ADR. L’andamento porta un onorevole profitto del 42% da inizio anno.

Di seguito abbiamo lo stesso trading system, ottimizzato con il filtro ADR, che utilizziamo per ignorare gli ordini in acquisto quando sforano i parametri di volatilità che abbiamo impostato. Il profitto sale al 64%, così come il fattore di profitto e diminuiscono le operazini, mentre sale il valore dell’operazione media.

Conclusioni

L’ADR è uno strumento utilizzato in analisi tecnica per misurare la volatilità. Sostanzialmente, misura la media dei movimenti di prezzo e non i prezzi assoluti, quindi la sua interpretazione è focalizzata sulla comprensione della volatilità piuttosto che sui livelli di prezzo specifici. Utile quando è accompagnato ad altri indicatori o all’interno di trading system.