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Fondo Monetario attacca Bitcoin: “Servono tasse fino a 85%”. Miner nel mirino

Il Fondo Monetario vuole tassare Bitcoin, partendo dal mining.

Più tasse per Bitcoin! A dirlo questa volta è il Fondo Monetario Internazionale, con due ufficiali dell’importante e potente agenzia internazionale che hanno richiesto un aumento delle tasse sull’elettricità utilizzata dai miner fino all’85%. La proposta è stata pubblicata sul blog ufficiale del Fondo Monetario e ha già causato delle importanti polemiche.

La tassa in questione servirebbe, dice il Fondo Monetario Internazionale, sia ad abbattere le emissioni causate dal mining Bitcoin, sia per far ottenere agli stati più di 5 miliardi annui in termini di gettito fiscale. Il sospetto però, ben fondato, è che IMF si sia basata ancora una volta su dati riguardanti le emissioni che in passato sono stati già sconfessati.

È l’ennesimo assalto al mondo Bitcoin che arriva da una delle più potenti organizzazioni del pianeta, storicamente non morbida verso questo tipo di tecnologie e che ora sfrutta uno dei vettori di attacco più comuni per tornare a schierarsi contro.

Tasse, anche sul mining

La soluzione – come spesso accade – passerebbe da una maggiore tassazione. A parlarne questa volta sono Shafik Hebous e Nate Vernon-Lin direttamente sul blog del Fondo Monetario Internazionale – leggilo qui in inglese – in un pezzo che si occupa anche dell’altro problema, quello dell’intelligenza artificiale.

Secondo i due… i settori in questione consumerebbero circa il 2% dell’elettricità mondiale e varrebbero circa l’1% delle emissioni mondiali, con la possibilità che tali consumi crescano fino al 3,5% in tre anni. Dato che a chi attacca Bitcoin da questo angolo sono sempre piaciuti i paragoni con i paesi, si parlerebbe dei consumi del Giappone, una delle più grandi potenze industriali del mondo.

Ammesso che la cosa sia un problema, come andrebbe risolto? Semplice: con una tassa diretta sul consumo elettrico, da 0,047$ kW/h che spingerebbe l’industria crypto (ma alla fine è di Bitcoin che si parla). E si dovrebbe fare di più tenendo conto anche dell’impatto sulla qualità dell’aria (quale?), portando la tassa sull’elettricità a 0,089$ e portando dunque il costo medio dell’elettricità per i miner a +85%.

Piatto ricco mi ci ficco

Sarebbe un piatto eventualmente ricco per gli stati che ospitano il mining. 5 miliardi di dollari per anno, a patto ovviamente che i miner non decidano di spostarsi dove queste tasse non verranno eventualmente applicate.

Curioso poi il modo in cui si chiude l’approfondimento: il crypto mining va bastonato, mentre l’AI potrebbe essere lasciata relativamente più in pace, perché ha degli effetti sociali positivi. Per intenderci la cara vecchia questione dell’inutilità di Bitcoin, che anche al Fondo Monetario Internazionale piace davvero poco e che non perde occasione di ricordarcelo.

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Ettore
Ettore
1 mese fa

Bene ho fatto a trasferirmi in Russia, da dove vi scrivo ora…(i piani iniziali prevedevano, con la mia fidanzata, poi moglie, di restare in italia. Ma l’italietta é fallita ed invivibile. Checché ne dicano i media mainstream in Russia si vive infinitamente meglio). Qui si legifera a favore del mining, con costi irrisori dell’elettricità, mica come quei regimi illiberali, spacciati per democrazie (pure “esportabili”!, con la forza, ovviamente) i cui restano a vivere gli italiani sempre piú poveri con l’euretto di panetta e con i costi delle utenze da paura!

Klaus Marvin
Klaus Marvin
1 mese fa
Reply to  Ettore

Confermo ciò che dice Ettore, in Russia si vive decisamente meglio. Ho un amico da anni sposato con una ragazza russa e ha pensato di trasferirsi definitivamente a Mosca e mi conferma he ciò che dicono i media sulla Russia sono tutte balle.

ghibly79
ghibly79
1 mese fa

A parte tutti i vari argomenti tristi, debunkati e idioti, basati su ricerche-propaganda smantite nei secoli dei secoli (finanziate sempre dall’ambiente fiat), fantastici in particolare i fantacalcio su gettiti fiscali immaginari che non si concretizzerebbero ovviamente mai, dato che o i miners si sposterebbero altrove o se restassero andrebbero out of business, quindi gettito fiscale zero.
So che sanno ovviamente benissimo tutto questo, gli obiettivi sono come al solito altri, che nulla hanno a che vedere specialmente con l’ambiente.
Ma resto convinto che sarà un lungo percorso ma alla lunga verranno defundati.