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RIMBALZO UP

Bitcoin e crypto: tre dati e due scenari per capire dove andrà il PREZZO

Le borse sono tornate a correre. Bitcoin e crypto... meno. La nostra analisi su quanto sta succedendo.

È tornata la normalità, che non piacerà a tutti, ma che per i più ansiosi vuol dire preoccupazioni ridotte a zero o quasi. La cosa non riguarda soltanto il mercato crypto, ma anche i mercati tradizionali, che hanno ampiamente recuperato quanto perso durante il lunedì nero del 5 agosto.

Anche se gli italiani si stanno godendo un meritato momento di riposo, in quella metà di agosto dove quasi nessuno lavora (e pensa a cose importanti), è probabilmente il momento giusto per fare qualche considerazione su come si muoverà il mercato – partendo da come si sta muovendo – e analizzando dati che sono anche diversi da quelli relativi al prezzo.

Un’analisi che guarderà ai volumi – dato che purtroppo non sempre viene preso in considerazione – nonché a certe anticipazioni che arrivano dal mercato tradizionale, certi di poter avere così un quadro più specifico di quanto ci sia effettivamente in ballo.

Tanti dati utili, basta sapere dove cercarli

Ci sono in realtà tanti dati importanti che riguardano Bitcoin e crypto, anche se non sono affatto risolutivi. Possono però aiutarci ad avere un quadro a nostro avviso più chiaro di quanto sta accadendo.

  • Volumi: siamo tornati alla noia

Muoio senza morire diceva una canzone vincitrice a Sanremo. Canzone che sarebbe adatta anche a descrivere quanto sta avvenendo sul mercato crypto.

I volumi dei dex. Calma piatta dopo il disastro del 5 agosto

Il grafico in questione riguarda i volumi, giorno per giorno, sui CEX, ovvero sugli exchange di criptovalute ma decentralizzati. Una situazione che riteniamo più interessante perché è qui che viene scambiato anche tanto pattume low cap, che aiuta a capire il sentiment di mercato. Sono tutti in vacanza? Quasi.

  • Noia anche sugli ETF

Anche gli ETF hanno visto i loro dati netti ridursi. Meno scambi, ma soprattutto meno inflow e outflow. Segno anche questo dell’enorme rallentamento dopo che questi prodotti hanno seguito, a modo loro, il ciclo partito il 5 agosto dalle borse tradizionali.

I dati e gli scenari per capire come si muoveranno i mercati crypto e Bitcoin.
L’andamento degli ETF ad agosto

Hanno dato una mano, ma fino a un certo punto. Segno che la noia sta pervadendo un po’ tutto il mercato crypto.

  • Stasi anche sulla politica

Kamala Harris starebbe cercando contatti con il mondo crypto. Ci sarebbero stati almeno due incontri tra Democratici e industrie del settore, che non sarebbero andati granché bene, almeno stando a sentire i presenti (molti dei quali si sono schierati platealmente pro-Trump).

Anche questo è un segnale di scarsa attività, che però potrebbe intensificarsi da settembre, in avvicinamento alla tornata elettorale di novembre, che vedrà un nuovo, importante inquilino alla Casa Bianca.

E allora? C’è da riposarsi senza fare nulla? In realtà, almeno ad avviso di chi vi scrive, si starebbero preparando due scenari, o meglio, ce ne sarebbero due sul tavolo, con la risoluzione del conflitto che ormai non potrà tardare. Il conflitto non è niente di concreto, ma solo una lotta tra i due possibili scenari.

I due scenari: Goldilocks o recessione?

Chi bazzica gli articoli della stampa americana, avrà letto della possibilità Goldilocks, ovvero dell’economia di Riccioli d’oro, famoso personaggio di un altrettanto famosa fiaba. È l’economia perfetta: non corre troppo, non rallenta troppo, è semplicemente giusta. Guardando al PIL USA, al rallentamento leggero del mercato del lavoro e tutto sommato alla tenuta dell’impianto, questa ipotesi sembrerebbe essere ancora sul tavolo.

Grande spavento
Ora i mercati son tornati a ritenere possibili (e quasi certi) tagli per “soli” 25 punti base.

C’è l’altro fattore però, che si è materializzato con tutta la sua violenza lo scorso 5 agosto: il timore per una recessione e più in generale per un crollo a catena di tutte le principali piazze. Il crollo ha spaventato i mercati a tal punto, che questi hanno iniziato a prezzare – ovvero a ritenere certo o quasi – un taglio ai tassi dello 0,50% già a settembre. E anzi a chiedere un intervento di emergenza. Sono passate meno di due settimane, e quello scenario sembra lontano un paio di ere geologiche. Segnale che per quanto i timori di una recessione ci siano, sono spesso esagerati da un mercato che alternata stati catatonici a momenti di panico o entusiasmo fuori da ogni grazia.

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