La questione ETF di Solana diventa una storia delle due Americhe. In quella del Nord, nello specifico negli Stati Uniti, arriva un “no” tanto pesante quanto previsto dagli specialisti, di SEC, che ha addirittura negato la registrazione presso il Federal Register delle richieste 19b-4.
Nell’altra America, quella del sud, è invece ancora una volta il Brasile a dettare le condizioni di un mondo molto più aperto agli investimenti in criptovalute. Arriva l’approvazione per il secondo degli ETF che avrà Solana in cassa, e che sarà gestito da Hashdex. Condizioni radicalmente diverse, con gli Stati Uniti che si confermano uno dei mercati più difficili da penetrare per i prodotti finanziari che sono basati su asset digitali e criptovalute.
Con queste novità sul tavolo, possiamo analizzare le attuali e future condizioni di Solana in relazione ai mercati tradizionali. Solana che è il terzo degli asset cripto scelti dai gestori di forni per la proposta al grande pubblico.
Non è esattamente una novità. Gli Stati Uniti si confermano come il mercato più chiuso ai prodotti scambiati in borsa che hanno come sottostante gli asset digitali. Quanto avvenuto per gli ETF Solana che erano stati richiesti da VanEck e 21Shares avrebbe dell’incredibile se non conoscessimo già il modus operandi di SEC.
Secondo quanto è stato riportato da diverse testate statunitensi, SEC avrebbe negato anche la mera registrazione nel listino di prodotti da approvare, registrazione che non avrebbe comportato assolutamente nulla in termini di impegno a far listare certi prodotti.
Il diniego sarebbe stato consegnato, per quanto a voce, direttamente a CBOE, una delle principali borse del paese, nonché borsa che si è fatta carico già dell’listing di diverso gli ETF su Bitcoin e Ethereum.
Il diniego è stato totale: a pesare è la questione security. Secondo SEC infatti, Solana sarebbe un contratto di investimento non registrato secondo le regole degli Stati Uniti, e pertanto non potrebbe fare da sottostante a prodotti finanziari che vengono scambiati presso le piazze regolamentate.
Una questione che non si risolverà prima prima della causa di SEC contro Coinbase. E per i più cinici una causa che non si risolverà fino a quando non ci sarà un cambio al vertice dell’agenzia.
Ci eravamo detti, proprio su queste pagine, molto scettici sulle possibilità di un’approvazione a stretto giro per questo tipo di prodotti. Il tempo c’è dato ragione, e servirà lo stesso tempo affinché si apra uno spiraglio che renda possibile la quotazione di questi prodotti presso quella che la più grande piazza finanziaria del mondo.
Il Brasile non è più soltanto terra del carnevale, di magnifiche spiagge, del più sopraffino futbol. È anche terra di criptovalute, con la principale borsa locale che lista già tantissimi prodotti di questo tipo.
Nella tarda serata di ieri è arrivato l’ok per un altro ETF Solana, che sarà gestito da Hashdex, e che punta ad una buona raccolta di capitale sul medio e lungo periodo.
Difficile però pensare che possa muovere, la questione brasiliana, grossi capitali. Ma è comunque un grande segno del fatto che il mondo si muove, anche quando manca l’ok da Washington.
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