Bitcoin vola sopra i 62.000$ e poi corregge (pur rimanendo in quota), il resto del mondo crypto fa – in alcune circostanze – anche meglio. A fare da guida per la ripresa è l’alleato a Washington, quel Jerome Powell che ha appena pronunciato le parole magiche che tutti aspettavano: è arrivato il tempo dei tagli ai tassi di interesse.
Tagli ai tassi che in realtà i mercati – almeno per lo 0,25% – i mercati avevano già ampiamente prezzato – ma che comunque fa sempre piacere sentire dal più moderato dei governatori delle banche centrali.
Finalmente ci siamo. Il pivot, ovvero l’inversione della politica monetaria nella più importante economia del mondo arriverà il prossimo 18 settembre. E nel caso in cui le cose dovessero mettersi male, JPow si è detto anche disposto a tagliare ancora di più, più velocemente e secondo quanto richiesto appunto dalle condizioni economiche.
È stato un Jerome Powell ampiamente dovish, ovvero colomba, ovvero aperto a atteggiamenti più tranquilli da parte della principale delle banche centrali mondiali.
È arrivato sul palco di Jackson Hole, ha rilasciato poche dichiarazioni e ha fissato un punto molto chiaro: è arrivato il tempo di cambiare la politica monetaria, perché quella restrittiva ha ormai esercitato il ruolo che le era stato attribuito.
Il mercato del lavoro è in rallentamento, la disoccupazione (per quanto ancora sotto controllo) è in crescita e non ci sono più pressioni eccessive dal rialzo dei salari.
Al tempo stesso l’inflazione, sempre secondo quanto è stato riportato da Jerome Powell, è su livelli tali da lasciar presumere un ritorno verso il 2%, per quanto con tempi che per ora è difficile quantificare.
Una serie di condizioni che rendono ormai necessaria una rivisitazione della politica monetaria e tagli ai tassi già dal 18 settembre: segnale chiaro ai mercati che infatti, a partire da quello di Bitcoin e crypto brindano senza mezzi termini.
Siamo sotto il 2% di crescita, che per il mondo crypto e Bitcoin è comunque una percentuale relativamente contenuta. Dietro questa reazione positiva (ma non in modo eccessivo) c’è il fatto che i mercati hanno già prezzato da tempo la certezza dei tagli già a settembre.
Questo è chiaro dal grafico che riportiamo, che arriva dal Fed Watchtool e che vede i mercati certi al 100% di almeno un taglio di 25 punti base ormai da tempo. E c’è, anche questo è assolutamente evidente dal grafico, anche chi pensa ancora che si possa già tagliare dello 0,50%.
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