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TON: il network crypto Telegram rischia la chiusura? Analisi completa (anche su NOT)

Il caso Telegram / Durov è la fine per il mondo TON (NOT etc.)?
3 mesi fa
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Ci avete chiesto in tanti delle possibilità di sopravvivenza di TON, il network legato al Telegram, nel caso in cui la vicenda dell’arresto di Pavel Durov dovesse andare per il peggio. Un peggio che sarebbe – in breve – detenzione prolungata per Pavel Durov e problemi di accesso, in Europa, a Telegram.

Ci sono diversi tipi di risposte che possiamo dare: la prima è tecnica e sul funzionamento del network, la seconda di carattere più commerciale e la terza di carattere sociale. Sono risposte non nette, che però potranno aiutarti a capire cosa c’è davvero in ballo e cosa si rischia in termini anche di investimenti in $TON.

Si arriva a questa analisi dopo una pessima performance di $TON – quasi -20% – in seguito alla diffusione della notizia dell’arresto di Pavel Durov. Reazione che sembrerebbe essere appena per il momento ormai arrivata al termine.

Ton può sopravvivere senza Pavel Durov o Telegram?

Una breve premessa: in realtà non vi al momento nessuna indicazione su una possibile evoluzione in tal senso di Telegram. Pavel Durov dovrà affrontare un processo, probabilmente molto duro, ma che comunque si dovrà celebrare.

Ci sono diversi angoli dai quali si può analizzare la questione. Il primo è quello tecnico, dal quale parleremo.

Qui puoi leggere il direttore Alessio Ippolito sulla questione TON e investimenti.

  • TON dipende tecnicamente d Telegram?

Risposta breve: no. Il network è già sufficientemente indipendente, ha quasi 400 validatori in tutto il mondo ed è anche gestito a livello legale separatamente.

Ton Network – validatori

Tutti possono essere validator e il network continuerà a funzionare anche nel caso in cui Durov dovesse abdicare o se dovesse essere costretto al carcere.

In altre parole: non finirà. Se ci sarà l’interesse da parte degli utenti e di chi gestisce i nodi validator, si potrà continuare senza grossi problemi.

  • TON dipende da Telegram in termini di visibilità e utenti?

È una questione certamente più spinosa. Sul piano tecnico c’è relativamente poco che separa TON da tanti altri network. A fornirgli il carburante per una crescita assolutamente esplosiva è stata l’enorme base di utenti di Telegram.

Possiamo affermare, senza timore alcuno di essere smentiti, che nel caso in cui Telegram dovesse venire meno, se Telegram dovesse subire restrizioni e diventare meno attrattivo – per un motivo o per l’altro – per una parte rilevante di utenti, parte della spinta propulsiva che ha portato TON in top 10 potrebbe venire meno.

Troppo presto per fasciarsi la testa: c’è una guerra da combattere

È prematuro fasciarsi la testa. Telegram non ruota necessariamente intorno a Durov e crediamo che – almeno con gli elementi disponibili al momento – nella peggiore delle ipotesi Telegram si accorderà per restrizioni ridotte – cosa che lascerà il servizio funzionare.

Sul piano dell’integrazione dei pagamenti crypto – che sono funzionali alla crescita del network TON – si è già in pieno territorio in compliance con le regolamentazioni e probabilmente si potrà fare qualcosa in più per liberarsi da eventuali interessamenti per le autorità.

In assenza di altri dettagli, ancora una volta in breve, sembrerebbe assurdo per ora che sia arrivato il capolinea per questo importante progetto del mondo crypto.

Male anche i token collegati

Stesso discorso è valido poi per quei token come NOT che si basano proprio sul network di TON. Correzione più che comprensibile a fronte della notizia arrivata nella tarda serata di ieri.

Ma c’è spazio per tornare a breve con un sentiment più positivo. Sarà fondamentale comunque ricavare altre informazioni dalla prima udienza che dovrebbe esserci domani in Francia. E che seguiremo per quanto possibile insieme sul nostro Canale Telegram.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

Vedi Commenti

  • Corretta analisi: Ton, come tutte le altcoins, sono strettamente dipendenti da una ristretta cerchia di persone che sviluppa/marketizza ecc ecc. Giocoforza: dovendo distinguersi da Bitcoin che ha già il maggior effetto network, una altcoin può puntare solo sulla sperimentazione di nuove cose, e vera o presunta/percepita innovazione: ciò implica la capacità di poter cambiare anche radicalmente il protocollo in fretta e spesso (altrimenti diventa un protocollo tendente all'ossificazione, come Bitcoin, ma in quel caso... c'è già Bitcoin).
    E per poter modificare agevolmente non puoi essere vincolato agli upgrade retrocompatibili che necessitano di una supermajority ogni volta: ci vuole un'elite con un certo controllo che possa spingere certi cambiamenti senza attendere il consenso della maggioranza schiacciante della userbase.
    Vale come dicevo per tutte le altcoins. Questioni proprio fondamentali, di base, ineludibili, a prescindere dall'algoritmo di consenso usato (ma il PoS e derivati ovviamente esacerbano il tutto a causa del long range attack e della subjectivity che ho discusso in altri commenti, che costringe a riporre ancora maggior poteri nelle mani della suddetta elite).
    E vale quindi anche per Ton.

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    • Grazie mille :)

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