Il tema è in realtà non nuovissimo, dato che lo studio risale a luglio e dato che anche in passato c’erano stati studi simili. Dato che però la questione sta avendo grande diffusione perché rilanciata da Steve Hanke su X, forse è il caso di soffermarsi a parlarne per qualche riga.
Parliamo dello studio dell’Università di Toronto che individua determinate caratteristiche psicologiche – e in alcuni casi psichiatriche – tra gli appassionati di criptovalute. Lo studio è stato condotto dall’Università Yeditepe di Istanbul e restituisce un quadro certamente non edificante per quanto riguarda le persone che sono più vicine al mondo che seguiamo tutti i giorni qui, su queste pagine.
Più aperti alle teorie del complotto, più anti-statalisti, e rispetto alla popolazione generale più narcisisti, soggetti a paranoia, machiavellismo, sadismo psicopatia e dogmatismo, nonché mentalità da vittima. Uno studio che getta uno sguardo cupo sul mondo crypto e su chi lo segue – e che farà il gioco di chi è avversario di questo universo.
Chi segue le crypto… è più svitato della media
Prima di trarre conclusioni: lo studio completo si può leggere qui, in inglese. È uno studio dal nome ambizioso e impegnativo, dato che parla di Correlazioni politiche, sociali e psicologiche della detenzione di criptovalute e punta, partendo da una base di circa 2.000 persone, tutte americane, a capire come funziona il cervello (e non solo) di chi ama Bitcoin e crypto.
La ricerca è stata conclusa il 20 luglio 2023 ed è stata pubblicata soltanto lo scorso 3 luglio 2024, e si riferisce a indagini condotte in larga parte durante il 2021.
- Le questioni positive
Secondo i dati raccolti dalla ricerca, tendenzialmente chi si occupa di cripto e le detiene ha un reddito più elevato della media e anche un titolo di studio superiore sempre rispetto a quello della media. Le questioni positive evidenziate dallo studio si limitano però a questo, fatto salva poi la fiducia nella comunità scientifica e la preparazione in materie scientifiche.
- Le questioni negative
I detentori di crypto avrebbero rispetto alla media una maggiore propensione a credere alle teorie del complotto, un maggiore desiderio per soluzioni semplici, pensiero complottista, intolleranza dell’incertezza.
- Le questioni relative alla personalità e alla psiche
Maggiori della media il narcisismo, il disturbo schizotipico di personalità, la paranoia, il sadismo, la psicopatia, il dogmatismo e anche la mentalità da vittima. Come riportato nel grafico che alleghiamo.
- Utilizzo dei media e dei social
C’è una forte preferenza per i social media alternativi, e c’è un utilizzo preponderante di Telegram, di Reddit, di Twitter, di Truth Social.
Uno studio preoccupante?
Rimane uno studio su un campione relativamente ridotto, in un solo paese (gli USA) e che ha comunque rispetto alla raccolta dei dati dal campione già una certa età.
Ed è uno studio che individua correlazioni e che non è certamente una sentenza sulla psiche o le tendenze politiche e culturali di chiunque sia in questo spazio.
Non dimenticare di farci sapere la tua sul Canale Telegram Ufficiale di Criptovaluta.it.
Pseudoscienza: il campione andrebbe suddiviso in base a cosa la persona fa con Bitcoin, le sue motivazioni ecc (e separatamente, la stesso per le “crypto”, che sono una categoria completamente diversa). Non basta “usa Bitcoin” per incasellare in una categoria omogenea e studiarla (men che meno “usa le crypto”, come detto).
Emergerebbero profili totalmente diversi ad esempio tra il trader e l’investor, e mille altre sfumature nel mezzo.
Un po’ il metodo di tante altre pseudoscienze tipo la macroeconomia.
Totale spazzatura con il solito fine ben preciso che non ha nulla a che fare con una qualche pretesa di “ampliare la conoscenza”.
A mio avviso non merita tutta questa visibilità, X o non X.
Cioè sarebbe come studiare un campione di gente a caso che usa il dollaro e cercare di trarre delle conclusioni “di media”. Nessun senso, completamente idiota, più di tanti altri studi spazzatura letti e visti in giro.
Di tutti gli articoli che ho letto, questo è il più idiota!
Ci fa piacere Rossana, ma ci siamo limitati a riportare il contenuto dello studio. Oppure ritiene che un giornale sia responsabile se riporta di un terribile incidente?
Ah se lo dice “Rossana”…