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Russia: legge per aggirare sanzioni con Bitcoin e crypto. Ma è tutto vero?

La questione Russia-Crypto è stata ingigantita oltre ogni ragionevole necessità della stampa. Ecco cosa sappiamo.

Torna a circolare la notizia della Russia intenzionata a utilizzare network crypto per aggirare le sanzioni. La ri-circolazione della notizia dipende dall’approvazione di una legge che in realtà hanno letto in pochi e che dice altrettanto poco sulle intenzioni effettive di Mosca. A rendere la questione ancora più complicata, l’utilizzo della notizia (che in realtà circola ciclicamente da almeno 2 anni a questa parte) da parte della stampa mainstream per attaccare direttamente il mondo Bitcoin e crypto.

La legge parla di un regime sperimentale che potrà essere utilizzato per il pagamento verso e dall’estero in crypto. Una norma che in tanti, soprattutto tra chi segue poco il mondo crypto, è stata interpretata come un chiaro intento di Mosca di utilizzare il mondo crypto per aggirare le stringenti sanzioni alle quali è sottoposta – in modo crescente – dall’avvio delle operazioni belliche in Ucraina.

Le cose però – come spesso accade quando la stampa mainstream si occupa di crypto – non stanno esattamente così. E ammesso (e non concesso) che sia effettivamente questo il piano di Mosca, difficilmente potrà avere proporzioni tali da risolvere i problemi della Russia in termini di accesso al dollaro e a strumenti di pagamento che soddisfino tanto compratori quanto venditori.

Bitcoin e crypto per aggirare le sanzioni: ma quanto c’è di vero?

La stampa spesso unisce puntini in modo bizzarro, ammesso che tali puntini esistano davvero. La notizia più importante di queste ultime ore è il passaggio di una legge che – tra le altre cose – permetterebbe alle società russe di utilizzare, all’interno di un regime sperimentale – pagamenti in criptovalute.

La cosa risolverebbe quello che è il maggiore problema di Mosca, ovvero le difficoltà di accesso a SWIFT e di conseguenza al dollaro USA, valuta preferita pressoché in tutto il mondo per i pagamenti di import e export.

Aggiungendo del ridicolo ad una situazione già capita poco e riportata peggio, qualcuno suggerisce l’utilizzo di stablecoin legati al dollaro per permettere a Mosca di prendere i due proverbiali piccioni con una fava.

SWIFT ha chiuso le porte alle banche russe? Poco male, basterà mandarsi qualche milione, volta per volta, via Tether o USDC. L’ipotesi è semplicemente folle, per tutta una serie di motivi che andremo ad analizzare in questo modesto approfondimento.

  • Le principali stablecoin rispettano le prescrizioni delle sanzioni

E nel caso di richiesta da Washington o Bruxelles potrebbero congelare i fondi in assoluta libertà, senza dover rendere conto alle controparti russe. Potrebbero sfuggire alle indagini e alle analisi i movimenti di piccole somme, difficile però mettere in piedi un commercio miliardario senza che nessuno se ne accorga.

  • Chi accetterà dall’altra parte le criptovalute?

Quello che spesso dimentichiamo è che i rapporti commerciali hanno almeno due parti coinvolte, e che non è detto che se qualcuno è disposto a pagare in crypto, la controparte sia disposta ad accettarli. E a parti inverse, non è detto che qualcuno sia disposto a pagare in crypto perché la controparte vorrebbe accettarle.

  • I “problemi russi” sono con paesi che con le crypto…

Al momento la questione più pressante della Russia è risolvere la questione indiana. L’India è diventata la principale importatrice di greggio russo, ha una pessima bilancia commerciale verso la Russia ed è anche un paese storicamente avverso alle crypto. Immaginarla, tra le altre cose in questa situazione, comprare stablecoin per pagare la Russia è semplicemente al di fuori del campo di possibilità.

Allo stesso tempo l’India pressa da tempo i partner commerciali a ricevere pagamenti in rupie, che sono poi molto difficili da cambiare in valuta pregiata e a spenderle dunque acquistando beni e servizi.. indiani. Una grossa gatta da pelare – e un’ambizione politico-economica che certamente non potrà essere risolta in poche settimane – che mal si sposa con questa baraccata messa in piedi dalla stampa sull’utilizzo di crypto.

Sarà un nothingburger

Ci perdonerete se abbiamo utilizzato una popolare e efficace espressione americana per definire l’intera questione Russia-crypto.

Un hamburger ripieno di niente che ben descrive purtroppo la media degli approfondimenti della stampa classica che si occupa di crypto.

No, Mosca non riuscirà ad aggirare le sanzioni tramite crypto, fosse anche soltanto per la liquidità di cui avrebbe bisogno dai mercati centralizzati per avere dei cambi interessanti.

L’utilizzo inoltre – come sponsorizzato dalla legge in questione – del sistema interno di cambio renderà la questione ancora più complicata, meno liquida e complessivamente meno adatta a sostenere scambi di una certa portata.

Rimarrà interessante vedere se – anche di fronte ad un esperimento che sarà per forza di cose di portata ridotta – ci sarà una reazione da parte delle principali istituzioni “occidentali”, che potrebbero cogliere la palla al balzo per cercare di imporre ulteriori restrizioni agli operatori del settore.

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Ettore
Ettore
18 giorni fa

Io, come ho giá scritto piú volte anche qui, a Mosca ci vivo! Potrei raccontare di tutte le balle occidentali sulla Russia (a molte delle quali avevo creduto anche io prima di venire qui, la prima colta circa 3 anni fa. Salvo, poi, scoprire, una realtá completamente diversa! A cui nessuno crede, in Italia, quando la racconto, perché preferiscono ancora credere alla stampa occidentale…).

Vi dico solo questo: pur potendo tranquillamente vivere in Italia (dove sono proprietario di 3 immobili) e dove inizialmente contava di spostarsi anche la mia fidanzata (ora moglie) ho preferito, per la qualitá della vita infinitamente superiore, rimanere a Mosca, e mi appresto a comprare casa anche qui. Da un anno ho avuto anche la residenza a Mosca, regolarmente registrata all’AIRE.

Non credete a questa “necessitá” russa di voler per forza “accaparrarsi dollari”: guardate che la Russia é autosufficiente per tutto! Giusto aveva, negli anni passati, un gap sull’elettronica. Ora, visto che l’occidente l’ha spinta a rafforzare l’alleanza con la Cina, nemmeno piú quello! C’é molta piú libertá di operare, con le cripto, qui, che non dall’italia! Ad esempio nessun problema a detenere/tradare Monero, (ed altre cripto incentrate sulla privacy). Cosa che, a voi, in italia, é vietato! Recenti leggi hanno pure disciplinato, in maniera molto piú permissiva che in occidente, il mining (i privati possono farlo anche se non possono eccedere. per limitazioni dei contratti di fornitura di elettricitá. Mentre, a livello professionale, possono solo le aziende di diritto russo. Ma é facile fare una startup in tal senso. Godono pure di forti agevolazioni fiscali!)

Provate in italia a fare mining! Altro che “il condizionatore acceso”! E dove, in occidente, i costi dell’elettricitá lo permetterebbero (tipo in USA) ogni tanto un politicante locale parla di mettere spaventose tasse su queste attivitá (ma non ci sarebbe dovuto essere il “libero mercato”, non “statalista”, in occidente?)

Minala 30
Minala 30
18 giorni fa
Reply to  Ettore

grande ettore, non ho capito un cazzo!

Ettore
Ettore
18 giorni fa

Gli altri chi? Non di certo i BRICS!

https://www.linkiesta.it/2024/02/brics-pay-de-dollarizzazione/

L’occidente crede di essere il centro del mondo. La realtá é diversa: diventa sempre piú marginale in campo economico, valutario e geopolitico:

https://it.topwar.ru/248039-vice-premer-serbii-briks-javljaetsja-realnoj-alternativoj-es.html

Vice primo ministro serbo: i BRICS sono una vera alternativa all’UEAgosto 12 2024″

E, giusto per citare, sull’argomento, anche un giornale italiano ultrafilogovernaticocapitalista (anche se un po’ datato, rispetto ai passi da gigante in tale direzione…):

https://www.ilsole24ore.com/art/vertice-brics-sudafrica-caso-putin-40-paesi-lista-e-l-ipotesi-un-sistema-valutario-anti-dollaro-AFTkrcI

Vertice Brics in Sudafrica: il caso Putin, i 40 Paesi in lista e l’ipotesi di un sistema valutario anti-dollaroIl meeting di fine agosto a Johannesburg ha fatto parlare di sé soprattutto per il giallo sulla presenza del leader russo. La sua partecipazione è saltata, ma resta un’agenda ricca di sfide per gli – ex – emergentidi Alberto Magnani
26 luglio 2023

https://it.wikipedia.org/wiki/Dedollarizzazione
A me la parola “dedollarizzazione”, molto ricorrente in questi articoli, appare (MOLTO!) chiara…. Da un paio d’anni almeno vedo fortissime spinte in tal senso. Io, personalmente, ho giá proceduto cambiando tutto i miei contanti in criptovalute. Me le ricambio in valute fiat, locali, solo all’occorrenza…

Ma giusto per chiarire il concetto ancora di piú vediamo csa ne dice wikipedia:

Secondo le parole di Stephen Jen riportate da BNN Bloomberg nel 2023, lo status del dollaro come riserva sta diminuendo più rapidamente di quanto sia comunemente ritenuto, con numerosi analisti che trascurano le significative fluttuazioni del tasso di cambio dell’anno precedente. La quota globale del biglietto verde nelle riserve è diminuita lo scorso anno ad un ritmo dieci volte più veloce rispetto alla velocità media osservata negli ultimi vent’anni, poiché diverse nazioni hanno cercato opzioni alternative in seguito alle sanzioni imposte a causa dell’invasione russa dell’Ucraina del 2022. Tenendo conto degli aggiustamenti del tasso di cambio, il dollaro ha registrato un calo della quota di mercato di circa l’11% dal 2016, mentre del doppio dal 2008.[8]

Comunque io vi ho riportato notizie e testimonianze dirette. Se ritenete che la veritá sia altra fate come volete. Poi non lamentatevi della perdita di valore del dollaro (e delle stabili connesse) Ed, a ruota, dell’euro, tanto dipendente dal dollaro quanto i vertici della politica UE dagli USA.

Ettore
Ettore
18 giorni fa

Avevo risposto, con una risposta articolata, ricca di links a fonti “solide”. Ma forse non si accettano links, tanto che la mia risposta é andata in premoderazione (e poi é sparita)…

Allora mi limito a dire: “cercate dedollarizzazione in Rete.” Partendo da wikipedia (che ci dá subito l’ampiezza del fenomeno) e continuando con tutto quanto riguarda l’allargamento dei BRICS….

Ettore
Ettore
18 giorni fa
Reply to  Ettore

Ricopio parte degli articoli linkati nel precedente commento (cassato). Dal testo non dovrebbe essere difficile, per chi é interessato, risalire alla fonte:

“Vertice Brics in Sudafrica: il caso Putin, i 40 Paesi in lista e l’ipotesi di un sistema valutario anti-dollaroIl meeting di fine agosto a Johannesburg ha fatto parlare di sé soprattutto per il giallo sulla presenza del leader russo. La sua partecipazione è saltata, ma resta un’agenda ricca di sfide per gli – ex – emergentidi Alberto Magnani
26 luglio 2023”

Vice primo ministro serbo: i BRICS sono una vera alternativa all’UEAgosto 12 2024″

Convegno sull’allargamento della cooperazione BRICSLunedì 18 marzo 2024, ore 14,00-18,00Biblioteca storica di Diritto pubblico, Via Università, 12 – ParmaDipartimento di Giurisprudenza, Studi Politici e Internazionali Università di Parma

 

Lunedì 18 marzo 2024BRICS Parma Research Group e l’Istituto Eurispes con il suo Laboratorio sui BRICS organizzano presso l’Università di Parma, un convegno dal titolo “L’allargamento della cooperazione BRICS: quali prospettive future?”.

Ettore
Ettore
18 giorni fa

1) dov’é che io avrei parlato di “questa fantomatica valuta dei BRICS in questa discussione?” Non che la stessa non sia allo studio. Ma non é questa che adottano, al giorno d’oggi, per pagarsi a vicenda!
Tanto che non l’ho menzionata!

2) mentre tu l’attendi, loro fanno affari, come ti ho riportato, per cifre da capogiro!

3) Tu addirittura, ripetendo a pappagallo la propaganda, ci dicevi che questi affari non c’erano per il mancato accordo di quale valuta usare per il pagamento
Ed invece si registrava, per il solo petrolio, un incremento dei quantitativi di un fattore pari a 13 nello scorso anno! Ci vuoi per caso far credere che non sia stato pagato? Ed, a seguire, pure tutto i resto (carbone, gas, fertilizzanti, legno…)

4) Anche ammesso che l’India avesse preteso di pagare il petrolio in rupie, altrimenti non lo comprava, sai cosa poteva fare la Russia? Andare in una delle svariate banche occidentali che ancora operano (anche a Mosca, anche banche italiane, tipo Intesa ed unicredit) e farsi cambiare, da queste, le rupie in rubli o dollari o euro…

Perché la UE le sanzioni/restrizioni le fa a te, mica alle banche occidentali con gli d’affari per miliardi! Che hanno pure quadruplicato, per gli effetti della guerra, tanto da arrivare a pagare, alla Russia, 800 milioni di euro di sole tasse lo scorso anno!

Dato che nemmeno questo sapevi, e nemmeno ci potevi arrivare, visto che ti bevi la propaganda occidentale, anche di questo ti riporto la fonte (occidentale). Da dire che l’ho scoperto, quasi per caso, passando davanti ad una filiale, operativa, qui a Mosca, di una banca italiana durante uno dei miei spostamenti… Non si finisce mai di scoprire quanto menta la propaganda che le dava per inesistenti…

Non potendo non credere ai miei occhi, cercando in Rete, ho trovato articoli, esplicativi, tipo questo::

“Le banche occidentali in Russia pagano 800 mln di tasse: ecco quali sonoLe principali banche europee in Russia hanno pagato cifre record di tasse, nonostante le promesse di ridurre l’esposizione dopo l’invasione dell’Ucraina29 aprile 2024”
(ilsole24ore. Nell’articolo sono esplicitamente nominate le due banche italiane di cui ti ho anticipato con accenno al loro considerevole giro d’affari nell’area!)

Ettore
Ettore
18 giorni fa
Reply to  Ettore

“Secondo le parole di […] riportate da […] nel 2023, lo status del dollaro come riserva sta diminuendo più rapidamente di quanto sia comunemente ritenuto, con numerosi analisti che trascurano le significative fluttuazioni del tasso di cambio dell’anno precedente. La quota globale del biglietto verde nelle riserve è diminuita lo scorso anno ad un ritmo dieci volte più veloce rispetto alla velocità media osservata negli ultimi vent’anni, poiché diverse nazioni hanno cercato opzioni alternative in seguito alle sanzioni imposte a causa de […] . Tenendo conto degli aggiustamenti del tasso di cambio, il dollaro ha registrato un calo della quota di mercato di circa l’11% dal 2016, mentre del doppio dal 2008.

(wikipedia: “dedollarizzazione”)

Ettore
Ettore
18 giorni fa

Ve l’ho detto che vi bevete la propaganda occidentale sulla (presunta) efficacia delle sanzioni…

Eppure qualche giornale, da quelle parti, ogni tanto, qualche parola di veritá pure é costretto a dirla…

ecco un estratto di uno di questi:

Prima della guerra in Ucraina l’India importava poco petrolio dalla Russia; oggi importa il trentaquattro per cento del suo fabbisogno. Si pensi che nell’anno finanziario 2022-23, le importazioni di greggio dalla Russia sono aumentate di quasi tredici volte. Anche le importazioni di altri importanti beni, come i fertilizzanti e il carbone, sono aumentate rispettivamente di quattro e tre volte”

(linkiesta)

Se si scambiano cosí “tanta roba” puoi pacificamente arguirne che il dettaglio di “come pagare/farsi pagare” l’hanno perfettamente risolto da tempo!

Ti do un ulteriore dettaglio esplicativo… come si legge, ancora, nello stesso articolo, buona parte del petrolio aggira le sanzioni e finisce, come prodotto raffinato, dall’india ai paesi occidentali (o davvero hai creduto che l’italia non prendesse piú prodotti energetici russi? Li prende, li prende, triangolati da Cima, India e Turchia, oltre che, con meccanismo diverso, dall’Algeria, ma sempre per tramite di gazprom. E, ovviamente, triplicati di prezzo)

Se il problema era il “pagamento in dollari”, con quanto l’india, dei prodotti russi, rivende all’occidente, e puó farsi ben pagare in dollari, puó poi, a sua volta, pagare la Russia in dollari…

Comunque li vorrei avere io i problemi della Russia: di come farmi pagare! Problemi davvero risibili, se confrontati a quelli dell’Italia, che, al contrario, sta sempre con l’acqua alla gola per reperire i soldi per pagare (materie prime russe, triangolate come evidenziato sopra, comprese) E state al freddo d’inverno, al caldo d’estate, mangiate pasta scotta (spugnata in acqua fredda, come da suggerimento del fisico Parisi), fate la doccia tiepida di 30 secondi… e le aziende energivore, come le storiche ceramiche di Sassuolo, tanto per fare un esempio, falliscono a cascata…

Ettore
Ettore
18 giorni fa

ma quale propaganda politica? Questo é argomento fantoccio!

Io smentisco le balle della propaganda politica riportando fonti inconfutabili, della controparte, quando la non puó fare a meno di ammettere che le cose sono andate perfettamente al contrario di quanto vi raccontano…

Non ti fa onore accusare me di “essere infervorato”. Al piú avresti dovuto accusare, di questa cosa, linkiesta, panorama, ilsole24ore, che sono quelli di cui io mi sono limitato a riportare le notizie… Notizie che restano valide anche se non fosse assolutamente campata in aia ‘accusa di “fervore politico, che mi muovi, per rendere meno credibili i fatti che dimostrano che le tue chiacchiere erano infondate!

Ettore
Ettore
18 giorni fa

Dimenticavo… gli stessi USA sono dipendenti del legname russo (particolarmente pregiato) tanto che si sono guardati bene dal mettere/rispettare restrizioni sull’import di quello…
L’italia non ha eliminato l’importazione di legname russo, ha semplicemente ridotto la quota diretta (il resto se lo fa triangolare dagli USA, che hanno aumentato considerevolmente le importazioni di questo specifico prodotto dalla Russia e lo triangolano ai loro paesi satellite, con tanto di maggiorazione, italia inclusa!) Ora la domanda sorge spontanea:
gli USA, questo legno, lo pagano direttamente in dollari o se li fanno cambiare, in rubli, da una banca russa, e poi pagano in rubli? In entrambi i casi entrano dollari in Russia…

Per caritá di patria evito di dirti come lo paga l’italia il legno importato direttamente e pure quello triangolato dagli USA…

E non stiamo certamente parlando di spiccioli:

(fonte: Panorama)

“Italia ed Usa hanno comprato legno dalla Russia per oltre un mld di euro, malgrado le sanzioni

L’Italia e i paesi del G7 hanno continuato a commerciare legno con la Russia durante il 2022, nonostante l’esplicito divieto dell’Ue di importare questo genere di prodotti dal Paese guidato da Vladimir Putin, in seguito all’invasione dell’Ucraina. L’Italia, stando all’elaborazione fatta dall’ Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane (Ice) su dati Istat, l’anno scorso ha importato dalla Russia legno e prodotti in legno per un valore di 53 milioni di euro. Dato in calo di 72 milioni, rispetto al 2021 quando le importazioni si erano attestate a 125 milioni di euro. Stessa dinamica anche per la Bielorussia. Nel 2022 le importazioni di legno& Co sono state di 6,534 milioni, in calo di 12 rispetto al 2021. Lato esportazioni la situazione non cambia, visto che per tutto l’anno scorso l’Italia ha continuato, anche se in quantità inferiore, ad esportare prodotti legati al legno in Russia e Bielorussia. I numeri dell’Ice evidenziano infatti come verso in Paese guidato da Vladimir Putin ci sono state esportazioni per un totale di 19,974 milioni di euro (-5,375 milioni rispetto al 2021), mentre in Bielorussia siamo passati da 1,113 a 1,123 milioni di euro nel 2022. A questi dati si aggiunge anche il ruolo degli Usa che hanno visto aumentare la percentuale delle importazioni del 66% nel 2022, da parte dell’Italia. Piccolo problema, dall’inizio della guerra un miliardo di legno russo è stato venduto agli Stati Uniti. Gran parte di quel compensato è stato messo in vendita da Menards, un’azienda del Wisconsin, sottolinea ItaliaOggi, basandosi su un dossier pubblicato da Earthsight, associazione ambientalista con sede a Londra. Secondo il rapporto nei porti americani sarebbero arrivati più di 260 mila metri cubi di compensato russo di betulla del Baltico, con un valore al dettaglio stimato in circa un miliardo di euro: “I costosi pannelli di legno duro sono molto richiesti per l’edilizia e la produzione di mobili”

Klaus Marvin
Klaus Marvin
18 giorni fa
Reply to  Ettore

Ti credo Ettore, ho un amico che vive a Mosca e sposato con una ragazza russa e qui ci raccontano solo menzogne. A Mosca si vive bene ma attenzione il prezzo del conflitto lo faranno pagare a noi.

Ettore
Ettore
18 giorni fa

Certo che siete incredibili voi giornalisti!

Per “celebrare il successo UE/USA del blocco dello swift”, vi inventate l’impossibilitá di fare affari tra Russia ed India (quando, per il solo petrolio, le transazioni sono aumentate, in un anno, del 1300%!). Questa celebrazione di questo “mirabilante [per quanto inesistente]successo” é “solo” costato, agli italiani, l’impossibilitá di farsi docce calde, cuocere la pasta, riscaldarvi d’inverno rinfrescarvi d’estate… ma non ha intaccato gli affari grossi (vedasi banche europee, italiane incluse) anzi li ha pure incrementati a danno degli italiani stessi (come ho ampiamente documentato)!

E poi quello “infervorato” dalla propaganda” sarei io?

Che dirvi? Siete contenti cos’i, continuate cosí! Io, piú che dimostrarvi, documenti inoppugnabili alla mano, che vi dicono balle, non posso. Non posso salvarvi dai peggiori vostri aguzzini: voi stessi armati dalla vostra cocciuta ignoranza sui fatti.

Ottimo lavoro i giornalisti che vi spingono a coltivare, e tenere sempre viva, questa ignoranza, attaccando sul piano personale chi porta documenti a smentire le loro balle!