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Crypto e tokenizzazione asset: ora anche il Qatar ha una legge per attirare il settore

Anche il Qatar vuole una fetta del mondo crypto, in particolare nel comparto della tokenizzazione degli asset
2 mesi fa
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Non solo Dubai. Ora anche il Qatar si è dotato di un framework legale, stando a quanto è stato pubblicato da Qatal Financial Center e dal governatore della banca centrale Bandar Bin Mohammed bin Saoud Al Thani. Una mossa rispetto a altri paesi dell’area forse tardiva, ma comunque importante per comprendere che tipo di corsa si stia facendo tra diverse giurisdizioni.

Il mondo delle criptovalute e degli asset digitali fa gola da quelle parti forse più che in Europa – dove sul MiCA continuano ad arrivare commenti tutto fuorché omogenei – e più che negli USA, dove ci vorrà ancora del tempo per arrivare ad un regolamento complessivo dell’intero comparto.

Assenza di regole che sta costando anche una parte di centralità agli USA, centralità per la quale stanno combattendo ormai da tempo diverse giurisdizioni, comprese quelle del Golfo. Ora è il turno del Qatar, che il 1^ Settembre ha appunto annunciato il suo nuovo piano.

Novità importati dal Qatar per gli asset digitali

Secondo quanto è stato riportato dal comunicato stampa ufficiale della banca centrale del Qatar, si tratterà di un framework legislativo che sarà in grado di coprire tutte le principali attività che tirano oggi nel mondo crypto.

Dalle regole per lo scambio di asset digitali, fino ad ampie aperture al settore della tokenizzazione di asset reali, un settore che è ormai sulla bocca di tutti e che ha visto già l’ingresso di giganti della finanza internazionale come BlackRock e Franklin Templeton.

L’intero framework è nato con l’obiettivo di offrire un mercato il più possibile trasparente e competitivo, con un occhi specifico alle applicazioni maggiormente finanziarie di queste tecnologie e senza che all’interno del comunicato sia stata citata anche soltanto una volta la parola crypto.

Una situazione complessivamente buona per il comparto, dove la competizione tra diversi stati sta producendo per ora diverse situazioni feconde per la nascita di nuovi progetti, in particolare all’incrocio tra mondo crypto e mondo della finanza tradizionale.

Una nuova geografia crypto?

Probabilmente sì. Dubai è già il luogo di elezione di tanti dei grandi player – diretti e indiretti – del settore, anche per questioni di natura fiscale e di protezione. Sono però tante altre le giurisdizioni, compresa adesso quella del Qatar, che stanno cercando di fare di più e di attirare capitali, competenze e specialisti.

Vedremo che tipo di prodotti nasceranno ora da questa apertura del Qatar: occhi puntati su eventuali bond tokenizzati, che sembrerebbero essere lo sbocco più semplice e ovvio per i primi esperimenti nel settore della tokenizzazione degli asset.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

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