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AAVE: il fondatore Stani Kulechov vende la crypto. È la fine?

Il fondatore di AAVE avrebbe venduto oltre 6 milioni di dollari del token negli ultimi mesi. Ma è un problema vero?

Nel corso degli ultimi 6 mesi, il leader di AAVE avrebbe liquidato posizioni per oltre 6 milioni di dollari in $AAVE, il token del suo stesso progetto. In quel mondo crypto che è da sempre un covo di malelingue e di cacciatori di segreti, la notizia ha fatto rapidamente il giro del web.

Ma è normale che un founder e CEO di un progetto così di successo liquidi parte dei token che ha in portafoglio? Oppure si tratta di un brutto segnale per il progetto?

In realtà – e lo sapranno i nostri lettori più avveduti, quelli che seguono anche i mercati tradizionali, è in genere normale che CEO e fondatori liquidino progressivamente le proprie detenzioni. Qualcosa che dunque, lo anticipiamo, non dovrebbe essere fonte di alcuna preoccupazione. E che si riferisce ad un fatto ormai del passato e che non dovrebbe essere di grande preoccupazione per chi sta puntando su quello che è uno dei protocolli più forti del mondo DeFi.r

Il leader di AAVE cede parte delle proprie posizioni

A finire sotto gli occhi sempre vigili del mondo crypto, che tra l’altro può fare affidamento sulla trasparenza totale della blockchain, è il fondatore di AAVE, Stani Kulechov, che secondo i dati che sono stati riportati da Lookonchain, ha venduto oltre 6 milioni di dollari in AAVE da febbraio a oggi.

Le tempistiche però lascerebbero molto a desiderare, perché AAVE si trova in condizioni di prezzo molto interessanti rispetto a febbraio. Le vendite sono state distribuite comunque nel tempo e – almeno ad avviso di chi vi scrive – non segnalano nulla delle intenzioni di Kulechov, se non quelle di mettersi in tasca del denaro da spendere come preferisce.

Sono tanti i fondatori che vendono – nel mondo della finanza classica – le azioni che gli sono rimaste. E lo fa anche Jeff Bezos, per quanto siamo sicuri che sia più che convinto della bontà e del futuro di Amazon.

L’alternativa è il prestito, che però…

L’alternativa sarebbe il prestito in DeFi, come fatto da altri fondatori, cosa che però a più riprese, a causa di possibili liquidazioni, ha causato più preoccupazioni al mercato di quante ne causi in realtà una vendita.

Anche questa dunque ci appare come una notizia sì vera, ma i cui effetti sono stati enormemente ingigantiti da social annoiati da movimenti laterali che si protraggono ormai da troppo tempo.

Per il resto, ci sarà da tornare al più presto a discussioni più serie, anche riguardo AAVE, che al contrario di quanto potrebbe sembrare dalla lettura dei social, sta in realtà affrontando un periodo molto felice della sua storia.

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