Il co-fondatore di Ripple, Chris Larsen, è tra gli 88 businessman americani che hanno firmato una lettera a sostegno del candidato democratico alla Presidenza degli Stati Uniti Kamala Harris. La compagnia è di quelle importanti e include anche il capo di Fox Hames Murdoch, così come altri nomi noti del settore tech.
Ripple nel frattempo sta però sostenendo un PAC, un comitato di raccolta fondi elettorali, che sosterrà tutti i candidati pro-crypto e che per ora sembrerebbe essere più esposto verso i candidati politici di orientamento repubblicano.
La lettera cita la volontà di sostenere la forza dell’economia e della democrazia USA, sostegno che potrebbe essere offerto soltanto, almeno secondo i firmatari della lettera, dall’elezione alla Casa Bianca di Kamala Harris.
Il co-fondatore di Ripple si schiera… dall’altra parte della barricata
Fino ad oggi il grosso dei chiari schieramenti del mondo crypto erano stati tutti a favore di Donald Trump, al quale hanno donato i gemelli Winklevoss del crypto exchange Gemini, così come Jesse Powell, fondatore di Kraken. E anche il più ricco dei super PAC destinati alle elezioni sembrerebbe essere, almeno per ora, di chiara intenzione repubblicana.
Chris Larsen, co-fondatore di Ripple e che ha appena chiuso un lungo contenzioso legale con SEC, ha deciso invece di schierarsi dall’altra parte di quella che sarà una barricata relativamente compatta.
Chris Larsen ad oggi riveste ancora un ruolo apicale all’interno di Ripple, dato che ne è presidente.
In passato Larsen, anche in virtù della causa legale che SEC gli ha intentato, non ha mai avuto parole morbide verso Gary Gensler ha ammesso di ritenere che a prescindere da chi vincerà le elezioni, non sarà più a capo dell’agenzia che controlla i mercati.
In ottima compagnia
Tra gli 88 firmatari ci sono anche Laxman Narasimhan di Starbucks, Barry Diller di Paramount, Indra Nooyi di Pepsi, Alan Mulally di Ford e Dan Schulman di PayPal.
Un blocco democratico relativamente prevedibile, nel quale l’unica presenza anomala, almeno per come sono andate avanti le cose fino a oggi nel mondo crypto, che è proprio quella di Chris Larsen.
La cosa scatenerà con ogni probabilità le solite reazioni all’interno del mondo crypto, in una giornata che è però decisiva per altri motivi, che attengono più al mondo dell’economia che a quello della politica. Mondi che però non sono mai stati così vicini, almeno quando si parla di criptovalute.
Vedremo se il coming out di Larsen, che in realtà non ha mai nascosto le sue simpatie democratiche, sarà di spunto anche per altri a dichiararsi prima della tornata elettorale di novembre.
Ha molto senso per ripple farlo. Non esiste una crypto altamente capitalizzata cosi centralizzata.
Preludio alla cbdc?